Padroni della notte

da | 1 Giu, 2014 | Green

Quant’è bello il cielo di primavera, solcato da poiane, gheppi, sparvieri e aquile. Sono i rapaci diurni, che in questa stagione spavaldamente solcano i cieli con le loro caratteristiche silhouette, alla ricerca di cibo o di una compagna. Animali solitari per la maggior parte dell’anno, nella stagione degli amori ci regalano affascinanti parate nuziali che ci incollano al cielo col naso all’insù, intenti a osservare le loro eleganti acrobazie. Per assistere a questo spettacolo non si paga biglietto: basta armarsi di binocolo, guide e… pazienza. Altrettanto affascinanti sono i rapaci notturni, padroni della notte e del crepuscolo, creature dagli occhi di giada. “Gli occhi della civetta sono gialli, quelli di un gufo, reale o comune, sono di un arancione intenso – spiega Alice Andolfatto, veterinaria esperta di rapaci -. Barbagianni e allocchi hanno occhi di un profondo e affascinante nero, che li fa sembrare quasi degli alieni. Queste differenze ci aiutano a comprendere le loro abitudini: civette e gufi sfruttano la vista nelle ore crepuscolari per le battute di caccia, mentre il barbagianni e l’allocco prediligono la notte, sfruttando l’udito per l’individuazione della preda”. Quali sono le caratteristiche che li rendono unici? “La civetta è un piccolo rapace dalla livrea bruno-grigiastra che possiamo simpaticamente definire a pois. Del gufo sorprendono le ‘orecchie’, ovvero i caratteristici ciuffi auricolari che altro non sono che strumenti utilizzati dagli animali per indicare il loro umore. Infine il barbagianni, affascinante per il manto candido e gli intensi occhi neri, è fra tutti quello che sembra meglio scavare nel profondo dell’essere”. Alice è da poco diventata mamma, ma continua a far volare i suoi rapaci, da brava falconiera appassionata. “Vedere volare la mia barbagianni Adele verso di me, liberamente, è sempre stato magico. E lo è ancor di più da quando sono diventata mamma di Federico, che ora ha 6 mesi. I primi voli di Adele, con il bambino accoccolato a me in fascia, sono stati unici, avevo il cuore diviso tra cielo e terra”. Siamo abituati al rapporto cani-bambini, ma l’idea di un’amicizia bambini-rapaci ci riempie di curiosità. “I notturni sono gli animali più adatti per creare una interazione affettiva con noi e con i bambini – racconta Alice -. Con le dovute precauzioni: ricordiamo sempre che questi uccelli, per quanto siano tutti nati in cattività, restano pur sempre animali selvatici con il loro personale modo di comunicare. Bisogna quindi non solo addestrare il nostro amico alato, ma anche il nostro cucciolo umano ad avere un approccio rispettoso. Ma questo vale per tutti gli animali, che siano piumati, pelosi o squamati”.

[Marta Vitale Brovarone]

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