Per qualche mese ci sentiamo agli arresti domiciliari. Rinunciamo a uscire, al movimento, al contatto con la natura e, spesso, anche alla compagnia degli amici, dimenticando che l’inverno, purtroppo o per fortuna, negli ultimi anni non è stato così brutto e freddo e ci consentirebbe di uscire ben piu spesso di quanto facciamo. Sono i pediatri stessi a consigliare di non rinunciare all’aria aperta, nemmeno nei giorni freddi, sulla base di poche considerazioni e di semplici precauzioni. Gli ambienti chiusi e poco aerati favoriscono la trasmissione di malattie infettive ed espongono i bambini a maggiori rischi di contagio. La tecnologia tessile, ormai, ci consente di dire che “non esiste il brutto tempo, esistono solo vestiti inadeguati”, anche se è vero che la capacità di termoregolazione migliora al crescere dell’età e quindi è necessario proteggere con più attenzione i bambini più piccoli. Quando il freddo è intenso, meglio riparare le orecchie con un grande cappello, senza dimenticare che se l’attività prevede una sudata sarà preferibile uscire di casa più leggeri e proteggere i ragazzi alla fine, cambiando possibilmente gli indumenti umidi (perché non ci si ammala bagnandosi, dicevano le nonne, ma restando bagnati). Ora. Spegniamo la tv, alziamoci dal divano. Consideriamo le mete a nostra disposizione. La città è ai nostri piedi con tutte le consuete proposte, ma se alziamo lo sguardo verso est possiamo ammirare la collina torinese, grande risorsa per camminare nella natura senza allontanarsi.
I parchi e le palle di semi
Tra le opportunità meno conosciute, benché vicinissime e raggiungibili con i mezzi pubblici (o anche in bicicletta) ci sono Villa Genero, parco Leopardi e parco Europa, quest’ultimo già sulla collina di Cavoretto: sono ideali per una passeggiata e sono poco frequentati. Appena più lontano, il parco della Rimembranza si stende verso la pianura digradando dal Colle della Maddalena, il punto più alto della città, e consente passeggiate senza fine: offre un’ottima area giochi attrezzata, raggiungibile da strada comunale da San Vito a Revigliasco, a pochi passi dalla fermata 2115 della linea 70. I parchi cittadini sono bellissimi anche in inverno: maestosi e immersi nel silenzio, capaci di regalare magici incontri. Possiamo osservare con facilità, senza foglie a nasconderli, gli uccellini in cerca di cibo. Acquistate, o preparate voi stessi, delle palline di cibo da attaccare sugli alberi. Gli alimenti indicati variano in funzione della specie ma sono adatti, in generale, piccole granaglie, arachidi non salate, semi di girasole, fiocchi di cereali, briciole, croste di formaggio; possono essere miscelate con margarina, farina e uva sultanina; anche la frutta fresca, quella che magari si butta perché troppo matura, è appetibile.
Le orme
Nel fango e ancor più nella neve si può giocare al gioco delle orme: quali sappiamo riconoscere? Di chi mai sarà quell’orma gigante? Non importa se sia di un animale abitante del parco o se sia quella di un moonboot: possiamo divertirci a immaginare mondi fantastici, con l’arrivo di animali enormi, mitologici e magari estinti. Va da sé che i dinosauri saranno sempre chiamati in causa, per un gioco che diverte e insegna a osservare con attenzione. Se fa davvero freddo, nelle mattine di gelo, appariranno cristalli appesi a platani, tigli e ippocastani, i nostri giganti verdi. Galaverna, fiori di neve, goccioline che creano file di perle sui rami spogli e li fanno brillare: l’acqua, d’inverno, si trasforma in una magia da ammirare senza poterla toccare, pena la dissoluzione. Rientrando in città, è d’obbligo una passeggiata lungo il Po: i maestosi alberi si affacciano sul fiume e una moltitudine di anatre e uccelli nuotano e si immergono tra canoisti e canottieri, creando un’atmosfera senza tempo che toglie il fiato. I ponti della città scandiscono questo paesaggio luminoso e bellissimo e creano archi in progressione, unendo i palazzi del centro alle morbide colline. Dove mai ritroviamo una vista così?
Pioggia e pozzanghere
Quando piove… ci sono le pozzanghere! Fastidiose quando ci finiamo dentro con scarpe non adatte, diventano un superdivertimento se calziamo gli stivali. La sola vista di una pozzanghera regala enormi sorrisi ai piccoli amanti di Peppa Pig: ne esistono di ogni forma e dimensione, un vero campionario all’aperto. Dalle pozzanghere larghe e poco profonde, a quelle più piccole e fangose, senza dimenticare quelle trabocchetto: sembrano innocue fino a quando non ci si sprofonda dentro. Il mondo dell’infanzia è una giostra di sorprendenti ovvietà e rassicuranti spaventi. Una cosa è terrificante e si trasforma in divertimento un attimo dopo. Un’altra è irresistibile, ma diventa in fretta mortalmente noiosa. Nelle pozzanghere i bimbi giocano a creare piccole, lente onde concentriche che si allargano piano piano, per poi correre via a cercarne un’altra e un’altra ancora. A volte i bimbi girano intorno a una pozzanghera camminando sul bordo, ben attenti a non sconfinare: può essere precipizio, profondo e oscuro. Per un altro bambino, invece, è divertente infilarci piano piano la scarpa dentro, vedendo fino a che punto si è bravi e si riesce a non bagnarsi i calzini! Ma Torino è magica anche sotto la pioggia battente: ci sono i portici! Diciotto chilometri di asciutta comodità si rincorrono da una piazza all’altra, collegando le vie e le splendide gallerie del centro. Se la pioggia non dà tregua possiamo ripararci sotto le meravigliose arcate volute dai re per il loro passeggio al coperto. Non siamo mica da meno, noi coi nostri bambini!
E se nevica? Lanterne di ghiaccio!
Gli inverni cittadini regalano raramente nevicate intense e quasi mai riusciamo a goderne, preoccupati dalla difficoltà degli spostamenti. Se ci prendiamo una piccola vacanza dalle quotidiane occupazioni, possiamo cedere al fascino di una passeggiata “ovattata”, ai suoni attutiti, allo scricchiolio della neve sotto gli stivali. Provvisti di un bel paio di guanti (e dei necessari ricambi) raggiungiamo uno dei parchi interni (Valentino, Colletta, Pellerina) e dedichiamoci a giochi che potremmo fare solo in montagna: a partire dall’imprescindibile pupazzo di neve, da decorare nella maniera più fantasiosa con gli oggetti portati da casa. Altrettanto inevitabile sarà la battaglia a palle di neve. Una costruzione inconsueta è la lanterna di ghiaccio. Copiando la città di Voullerim, in Lapponia, che ha persino un festival sull’argomento, assembliamo palle di neve e usiamole come fossero mattoni: all’interno di questa costruzione, simile a un piccolo igloo, possiamo accendere una candela che illuminerà in maniera suggestiva la merenda finale dei bambini.
Il ghiaccio e le bolle di sapone
Dopo la neve, spesso il cielo si rasserena e arriva il freddo intenso. Lo sapete che le bolle di sapone, d’inverno, sono più belle e durano più a lungo? E che con il freddissimo le bolle si cristallizzano e cadono per terra facendo “cric”? E che ci sono luoghi in città che esistono e si popolano solo d’inverno? Negli ultimi anni sono state allestite alcune piste di pattinaggio su ghiaccio all’aperto, di cui una gestita dal Comune in piazza Carlo Alberto e una seconda presso il centro commerciale Le Gru. Possiamo divertirci per qualche ora, senza dimenticare che Torino ha ben tre piste di pattinaggio al coperto (Palavela, Tazzoli, Massari) e altre due le potete trovare non molto distante, a Pinerolo e Torre Pellice. In queste strutture, oltre a pattinare liberamente nelle ore di apertura al pubblico, è possibile avviare i ragazzi a una vera e propria attività sportiva. Il ventaglio dell’offerta è ampio, le proposte vanno dall’hockey al pattinaggio di figura, dalla velocità (speed skating e short track) fino al curling. Per sognare di partecipare, un giorno, alle Olimpiadi è meglio iniziare questi sport in età precoce, ma il divertimento è assicurato anche per chi vuole trascorrere serenamente il tempo libero.
Il museo all’aperto
Una meta classica: il museo. Ma che sia all’aperto! Fedeli alla missione che ci siamo dati, vogliamo restare fuori casa il più possibile, e anche il museo lo consente. Il PAV (Parco Arte Vivente) è un centro sperimentale di arte contemporanea all’aria aperta: nato nel 2008, sul luogo di un’ex area industriale dismessa, è in continua evoluzione e, pur essendo integrato nel paesaggio urbano, propone un dialogo tra arte e natura. Le opere e le installazioni, inconsuete e decisamente informali, sono realizzate nello stesso spazio in cui vengono esposte. Il PAV propone attività educative e visite guidate (via Giordano Bruno 31 – Torino, il venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 12 alle 19, tel. 011 3182235).
Tornando a casa
Nessun dubbio su come concludere una bella giornata all’aria aperta fresca: ci vuole una calda e gustosa merenda! Anche qui, c’è solo l’imbarazzo della scelta: cioccolata calda, croissant e pasticceria di ogni tipo nel nostro caffè preferito. Una pausa pienamente meritata per ritemprarsi, scaldarsi e, chissà, trovare nuove energie e proseguire nella scoperta della Winter Torino. Finché fa buio e col naso all’insù, facciamo gli ultimi passi che ci riportano verso casa, appena in tempo perché si accendano le Luci d’Artista!
[Marta Vitale Brovarone]