I desideri dei bambini: cosa hanno nella mente e nel cuore i nostri cuccioli? Quali sono i loro pensieri, le loro idee, i loro valori, le loro regole? Quali i desideri nascosti, le paure, le aspirazioni profonde?
A queste domande ha risposto la Fondazione Fabbrica della Pace, un’associazione senza scopo di lucro che protegge l’infanzia, con un sondaggio che ha intervistato 387 bambini dagli 8 ai 14 anni.
Il quadro emerso è variopinto e indicativo: sono affiorati racconti, esperienze e vissuti profondi e anche qualche ombra.
Eppure i bambini sono sempre bambini. Guardano al futuro con occhi sinceri e hanno desideri semplici e genuini, primo fra tutti, quello di una famiglia.
La famiglia è il loro faro, la casa il loro rifugio, il luogo in cui vorrebbero passare un po’ più di tempo, magari anche annoiandosi.
Non genitori più ricchi, ma genitori più uniti
Per i bambini italiani la famiglia è importante. E’, soprattutto, unita, con nonni viventi e meno litigi.
Chiedendo ai bambini cosa avrebbero fatto per la loro famiglia se avessero avuto una bacchetta magica, si è espressa l’affettività più che la materialità.
Nei desideri dei bambini ci sono relazioni collaborative più che competizioni, affermazioni o successi. Non ci sono genitori più ricchi o più belli, ma più uniti in una casa con più armonia.
Un bambino su cinque vorrebbe fratelli e sorelle.
Per i bambini le mamme non sono gli “angeli del focolare” ma restano sempre, seppure in modo diverso, il riferimento principale del nucleo familiare, anche quando le famiglie si separano o diventano allargate.
Mamme sempre più acrobate, come le dipinge la psicoterapeuta Elena Rosci:
“La mamma acrobata è come i gatti. Ha molte vite, tra affetti, lavoro e cura delle sue aspirazioni più intime. Sono delle sperimentatrici affettive e sociali consapevoli di non avere un modello di riferimento forte, capace di indicare la via e, con essa, la strada del giusto e dell’ingiusto. In mancanza di immagini ideali di se stesse ciò che le caratterizza è la ricerca”.
Le paure dei bambini: come si affrontano?
Quali sono le paure dei bimbi? Le più frequenti sono la separazione dei genitori, la pagella, la paura di non essere amati come il fratello o la sorella, la guerra e l’inquinamento. Più che di realtà effettive si tratta di percezioni.
La paura della separazione è diffusa. Può darsi che i genitori, pur non avendo intenzione di farlo, abbiano dato al piccolo l’idea che stia succedendo. E’ sempre importante riconoscere la paura del bambino e rassicurarlo, cercando di spiegare che i momenti di conflitto in una coppia non portano necessariamente alla rottura.
Se poi la rottura è reale i bambini devono essere informati, ascoltati e sostenuti, tenendo conto della loro sensibilità, delle loro reazioni e ovviamente della loro età.
E ancora, la paura di portare a casa la pagella nasce dalla paura di essere castigato. A ferire il bambino è il giudizio, il rimprovero perfino l’indifferenza degli adulti rispetto ai risultati del suo quotidiano lavoro scolastico.
“I bambini non dovrebbero ricevere voti – dice Maura Serena, insegnante di scuola primaria -. Dovrebbero, invece, essere educati a votare, ovvero a valutare, con l’aiuto di insegnanti e compagni, le competenze acquisite con il loro studio”.
La gelosia per il fratello più grande (irraggiungibile) o per quello più piccolo (più coccolato e amato dai genitori) rivela l’ambivalenza dei bambini. I figli unici esprimono il desiderio di un fratellino, ma poi la gelosia prende il sopravvento.
Quel che conta è saperla riconoscere, poterne parlare, essere rassicurati e ricevere affetto.
Le paure rappresentano una tappa importante nello sviluppo psicologico ed emotivo dei bambini. Servono al bimbo per esprimere, anche a livello simbolico, le difficoltà naturali che incontra quando deve separarsi da ciò che conosce, per distaccarsi e fare nuove esperienze.
L’importante è che i bambini esprimano liberamente le loro emozioni. Non necessariamente parlando, ma anche usando altri strumenti, per esempio il racconto, il gioco o il disegno.
Dipendenti o autonomi
I bambini raccontano che hanno bisogno delle persone a cui vogliono bene: ne sono consapevoli e lo dicono.
Dietro la facilità a svelare i sentimenti, c’è il bisogno di amore, il richiamo alla loro dipendenza. Per questo i bambini non debbono essere spinti a diventare precemente “grandi”.
I tempi dello sviluppo, le fasi di crescita (fisiche, affettive e psicologiche) devono essere riconosciute, considerate e rispettate. Ogni bimbo fa da sé, è unico e inimitabile e avrà tempi e modi di crescita personale.
Anche le strade intraprese per crescere e staccarsi dai genitori sono diverse e sfaccettate. L’importante è tutelarle, aiutando i bimbi a crescere senza sentirsi scacciati né trattenuti.
Il figlio perfetto
Al giorno d’oggi i bimbi sono uno, al massimo due per famiglia. Sono al centro della vita familiare, esposti alle pressioni affettive e ai bisogni emotivi dei genitori.
La cultura che accompagna la “famiglia bambinocentrica” vede il piccolo “soggetto e oggetto” di meticolose attenzioni e cure.
Molti genitori propongono un programma educativo indirizzato alla “riuscita sociale” dei figli, ma questo sovente nasconde il bisogno di realizzare le proprie aspirazioni attraverso i figli.
Il decalogo dei desideri dei bambini
Se potessimo scrivere i dieci desideri maggiormente espressi dai bambini, quali sarebbero? Ecco il loro decalogo. Teniamolo prezioso.
- L’amore è il bene più prezioso
- Voglio essere accettato così come sono
- I litigi non devono coinvolgermi, perché ho paura delle guerre dei grandi
- Non voglio stare solo
- Nella vita bisogna avere dei compagni di viaggio, possibilmente dei fratellini
- Non mi fate sempre aspettare i vostri tempi… mi annoio e mi sento trascurato
- Amate gli animali e la natura
- La pagella non è la cosa più importante
- Ricordate il diritto di frequentare i nonni
- Aiutatemi a trovare tempi e luoghi per giocare
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