Come vivere serenamente il rapporto dei figli con app, smartphone e videogiochi (e sfruttarlo al meglio)
Cellulare sì o no? Da quando? E per farci cosa? Quando si parla di bambini e tecnologia le domande si moltiplicano e la sensazione è che le risposte non siano mai quelle giuste. Qualche settimana fa, in occasione di una delle nostre dirette su Instagram con Silvia Iaccarino, formatrice e psicomotricista, abbiamo provato a fare il punto raccogliendo idee, consigli e suggerimenti per vivere più serenamente il rapporto con app, smartphone e videogiochi.
E sfruttare al meglio le enormi potenzialità creative e di apprendimento che la tecnologia offre, anche ai bambini più piccoli. Abbiamo raccolto tutto in questa guida.
Regole: quando è meglio un no
La cosa importante, quando si parla di bambini e tecnologia, è stabilire una “dieta digitale”, cioè una cornice all’interno della quale muoversi. La prima regola? Stabilire i momenti “off”.
Come suggeriscono tutte le principali associazioni pediatriche, i dispositivi video andrebbero chiusi almeno un’ora prima di andare a letto perché la luce blu incide sulla secrezione della melatonina alterando l’alternarsi del sonno-veglia. Sarebbe bene, come per la televisione, evitare cellulari e tablet durante i pasti: il loro uso non favorisce la convivialità e, nel caso dei bambini più piccoli, nemmeno l’esperienza sensoriale, la scoperta del cibo e l’attenzione al senso di sazietà.
La visione degli schermi è sconsigliata anche al mattino, prima di andare a scuola, perché – dicono gli studi – incide negativamente su attenzione, concentrazione e apprendimento. Per quanto riguarda i piccolissimi (almeno fino a 18 mesi) il tempo passato davanti agli schermi durante l’arco della giornata dovrebbe essere ridotto al minimo.
Insieme è meglio
Oltre a valutare la quantità di tempo che si passa davanti agli schermi, è importante che quello digitale sia un tempo “accompagnato”, che l’adulto affianchi cioè il bambino quando è alle prese con app, videogiochi e cartoni. La fruizione digitale solitaria può provocare disapprendimento. Quando i bambini hanno accesso ai contenuti insieme ai grandi, invece, l’apprendimento è addirittura potenziato. Ciliegina sulla torta: riportare nell’esperienza pratica ciò che si è visto.
Allora sì che i bambini imparano di più e meglio. Un esempio? Se giocano con una app che aiuta e riconoscere i colori, una volta chiuso il tablet giochiamo insieme a ricercare gli stessi colori in casa.
È attraverso questo triplice aggancio (contenuto digitale, presenza dell’adulto e richiamo alla realtà fisica) che possiamo sfruttare appieno le grandi potenzialità di apprendimento connesse alla tecnologia: è così che i bambini imparano a usarla in modo più utile e creativo, costruendo a poco a poco una cultura digitale che sarà loro utile in futuro.
Come scegliere i contenuti digitali
Preferire contenuti che siano interattivi e non passivizzanti. Ci sono una serie di siti che aiutano a scegliere il contenuto più adatto, come MamaMo.it, che analizza e recensisce applicazioni digitali e contenuti per bambini fino a 14 anni.
O CommonSense.org, sito americano che classifica i contenuti in base all’età e alla tipologia. Facciamo caso anche all’indice Pegi che accompagna app e videogiochi: è il metodo di classificazione europeo che indica l’età consigliata.
Il cellulare personale
È la domanda che tutti i genitori a un certo punto cominciano a temere. C’è un’età giusta per dare in mano ai bambini uno smartphone che sia solamente loro? Quattordici anni è, indicativamente, l’età di sufficiente maturità per il proprio dispositivo personale, dicono educatori e pedagogisti.
Posto che ogni bambino e ogni esigenza familiare sono a sé e questo termine può essere anticipato in caso di necessità, la cosa importante da tenere presente è che un cellulare personale richiede non solamente competenze tecniche (rispetto alle quali i bambini sono spesso più avanti di noi), ma soprattutto una saggezza digitale che permetta loro di usare il mezzo in maniera consapevole e nel rispetto di sé e degli altri. Quando ci accorgiamo che i ragazzi hanno raggiunto quel tipo di consapevolezza, ecco, quello è il momento giusto.
La fatica più grande può essere gestire il confronto con i coetanei e la frustrazione dei bambini nel sentirsi “diversi” se non hanno quello che gli amici possiedono già. Valutiamo le competenze emotive e sociali che si sviluppano lungo il percorso di crescita di nostro figlio e fidiamoci del nostro giudizio sulla sua maturità.
Cyberbullismo & Co.
Le insidie della rete sono molte, dalla visione e condivisione di contenuti violenti al cyberbullismo fino al sexting. La vera prevenzione a un’esposizione “pericolosa”, però, più che fatta di divieti, si costruisce offline, nella qualità della relazione tra bambini e adulti di riferimento.
Se i bambini incappano in contenuti o situazioni online che li turbano, ma sanno di poter parlare apertamente coi genitori senza incorrere in sgridate o in reazioni ansiose, è a loro che faranno riferimento per gestire insieme la situazione.
Se manca questa apertura, il rischio è che i ragazzi cerchino di cavarsela da soli. Ed è lì che il pericolo è maggiore.
Una buona regola? Insegnare ai figli che guardare video o usare app di cui si vergognerebbero di fronte ai genitori significa accedere a un contenuto non adatto a loro.
La dipendenza da dispositivi
Lo sappiamo bene perché succede anche a noi con i social: gli schermi e i contenuti digitali sono costruiti per “agganciare” alcune aree del nostro cervello generando un livello di attrazione molto forte. È quello che ci capita quando apriamo Instagram o Facebook per dare una sbirciatina e mezz’ora dopo siamo ancora lì.
Per i più piccoli, il meccanismo è lo stesso. Quando iniziare a preoccuparci? Quando bambini e ragazzi rinunciano a occasioni di socialità per guardare i cartoni (o giocare con un’app o stare sui social). Se rifiutano di vedere gli amici o hanno reazioni molto forti quando si toglie il dispositivo. In questi casi c’è un problema. Ricordiamoci che si diventa più facilmente dipendenti quando si è a disagio e lo smartphone rischia di diventare lo strumento con il quale pacificare una difficoltà emotiva più o meno evidente.
Sensi di colpa? Meglio pensare alla dieta
È inutile nasconderlo: spesso i device e la tv possono rappresentare un aiuto concreto nella gestione di ritmi e incombenze familiari frenetici. Ma quante volte i genitori si sentono in colpa per aver dato in mano il tablet al proprio bambino quando dovevano finire di lavorare o iniziare a cucinare? Farsi schiacciare dai sensi di colpa non ha senso: questi dispositivi fanno parte integrante della nostra vita, non potremmo più farne a meno e ragionare in termini di “cellulare sì / cellulare no” oggi non ha senso.
Le vere domande da porsi sono: come, quando, quanto. Come per ogni aspetto della vita dei bambini, anche per quanto riguarda la tecnologia, la cosa importante è avere in mente un progetto educativo. Dedichiamo un po’ di tempo e decidiamo che cosa vogliamo per i nostri bambini, sempre tenendo presente che l’immaginario è un contenitore straordinario, che si costruisce a poco a poco, e che influenza il nostro essere.
La fruizione della tecnologia è solamente una parte delle tante attività che i bambini svolgono ogni giorno? Se la risposta è sì, allora abbiamo costruito una “dieta digitale” ben bilanciata e potremo stare tranquilli anche quando ci capiterà di lasciarli un po’ di più a giocare con la loro app preferita.
Le dirette Instagram di Giovani Genitori
Lo sai che GG è anche su Instagram? Trovi i nostri articoli più interessanti e tanti spunti per nuove attività da fare con i bambini. Due volte al mese ospitiamo educatori, pedagogisti, pediatri, psicologi e genitori in diretta, per rispondere alle vostre domande e affrontare insieme i tanti temi che hanno a che fare con la vita dei bambini e delle famiglie.
Il prossimo appuntamento è mercoledì 16 marzo con la pediatra Carla Tomasini (@pediatracarla) con la quale parleremo di alimentazione sana e sostenibile per tutta la famiglia.
Ci saranno anche due speciali appuntamenti dedicati ai papà e all’8 marzo. Seguici su @giovanigenitori per rimanere sempre informato e, se vuoi suggerire un tema da affrontare, scrivici in direct! Ti aspettiamo!