Cosa sognano i bambini? Il mondo notturno e il fascino dell’interpretazione

da | 12 Ott, 2018 | Lifestyle

 

I sogni dei bambini sono una finestra sul mondo interiore. Ecco come avvicinarli, come capirli e come reagire quando si presenta un incubo

Un argomento tanto interessante quanto misterioso, quello dei sogni. Da sempre, in ogni epoca e cultura, si è cercato di dare un senso alle affascinanti rappresentazione della notte.

Nell’antichità i sogni erano utilizzati in senso profetico. Nei testi sacri si narra di personaggi che in sogno hanno trovato la soluzione a grandi problemi quotidiani, come Giuseppe di Nazareth che sognò di abbandonare il paese e riuscì a fuggire da Erode.

Il sogno per la neurologia

La psicoanalisi e, più recentemente, le neuroscienze si sono occupati dell’importanza dei sogni per la vita psichica.

Quando sogniamo, nella fase REM di sonno, il cervello utilizza gli stimoli accumulati durante la veglia per creare scene oniriche. Queste aiutano il soggetto a elaborare situazioni difficili ed eliminare ciò che di superfluo intossica il buon funzionamento del cervello.

La psicologia del sogno

Dal punto di vista psicologico, il sogno è una finestra sul nostro mondo interiore. Veniamo a contatto con gli istinti, i desideri, le paure. I sogni costituiscono soprattutto una compensazione degli atteggiamenti unilaterali che assumiamo nella vita di tutti i giorni.

A una “brava persona” capiterà spesso di sognare tigri, personaggi cattivi che esprimono tutta l’aggressività e la cattiveria che non si permette durante il giorno.

I sogni dei bambini

Per i bambini vale lo stesso discorso: i sogni possono essere una ripetizione di scene quotidiane (il litigio con un amichetto, qualcosa che è successo in palestra, la maestra), oppure semplicemente il tentativo di drenare un eccesso di tensione accumulata durante il giorno.

E’ importante condividere i personaggi e le scene fantastiche dei sogni dei bambini, perché questo ci avvicina al loro mondo e ci permette di seguirne lo sviluppo come spettatori silenziosi ma presenti.

I sogni cambiano con l’età

A seconda dell’età cambiano i tipi di sogni dei bambini. Nei primi tre anni di vita emergono sogni di appagamento di desideri corporei e di turbamento rispetto a sensazioni forti che il bimbo non è riuscito a elaborare durante il giorno.

A partire dai 4 anni iniziano i sogni di avventura dove bene e male, vita e morte si confrontano. Questo è un periodo molto interessante della vita onirica del bambino, perché nei sogni emergono gli aspetti ambivalenti della sua personalità.

Ci sono i personaggi selvaggi e cattivi che gli permettono di esprimere in forma simbolica le sue tendenze aggressive, i sensi di colpa, le paure. E’ il caso del lupo e della strega cattivi che fanno da alter ego alla personalità mite di qualche bambino.

Dai 7 anni all’adolescenza

Nel periodo che va dai 7 anni fino alla preadolescenza dominano le scene quotidiane, dove il bambino tenta di elaborare i vissuti relazionali che caratterizzano il rapporto con la scuola, la famiglia e gli amici.

Con l’adolescenza, sono le espressioni del corpo, della sessualità nascente e della conquista della propria identità a fare da protagonisti nel teatro onirico.

Quando arriva un brutto sogno

Che dire degli incubi? Nessun timore, in quanto il “brutto sogno” – che pure spaventa così tanto il bambino – ha una funzione positiva per la crescita. È infatti l’espressione simbolica di tutte le emozioni che turbano il bambino, ma al tempo stesso è una purificazione da esse.

È importante che i genitori rispondano al sentimento di paura del piccolo con un atteggiamento di accoglienza e con le coccole che lo aiuteranno a riaddormentarsi.

Bisogna evitare di spaventarsi di fronte all’agitazione del bambino, così da trasmettere sicurezza e aiutarlo a trovare una via espressiva alle sue paure e turbamenti.

Una delle cose più utili da fare il giorno dopo un brutto sogno, è prendere un foglio di carta, dividerlo in due e disegnare, assieme a lui, nella prima parte il sogno brutto e nella seconda un finale positivo diverso, in cui entrino in campo nuovi personaggi.

Questo consente al bambino di sviluppare dentro di sé una soluzione al problema che il sogno tentava di risolvere attraverso la messa in campo di aspetti nuovi e potenzialità nascoste che successivamente possono esprimersi nella vita diurna.

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