Cosa sognano i bambini? Ecco perché i sogni sono il termometro importante della vita emotiva dei nostri figli
“Il sogno è il teatro dove il sognatore è allo stesso tempo sia la scena, l’attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l’autore, il pubblico e il critico” – Carl Gustav Jung
È capitato a ogni genitore di entrare nella cameretta mentre i bambini dormono, con un sorriso beato in faccia, oppure con la fronte aggrottata, e domandarsi “Che cosa starà sognando?”.
Che avventura sta vivendo nella notte? Quale mondo fantastico ha creato nel sogno?
Poi al mattino spesso non ci si ricorda di chiederlo e parlarne: invece potrebbe essere molto utile, come ci spiega Elisa Manavella, psicologa e psicoterapeuta.
Tre mondi interconnessi
“I bambini sognano, come tutti noi sogniamo, anche se magari al mattino non ce lo ricordiamo e pensiamo di non aver sognato nulla.
I bambini sognano fin da piccolissimi, secondo alcune ricerche sognano già nella pancia della mamma. La difficoltà è spesso di recuperare il sogno, ma questo non significa che non ci sia. Quando i bambini sono piccoli non riescono bene a distinguere il sogno dalla realtà o dalla fantasia.
I tre mondi, quello reale, quello fantastico e quello onirico sono strettamente connessi e i loro confini non ben delineati. Solo intorno ai 4 anni questa distinzione inizia a compiersi e i bambini iniziano a ricordare i sogni come tali e raccontarli.
Li raccontano soprattutto se ne sono rimasti colpiti e ancor di più se in famiglia c’è l’abitudine di condividerli. Io ritengo che in generale raccontarsi i sogni sia una buona abitudine perché i sogni comunicano sempre qualcosa.
L’ascolto dei sogni in questo senso è come il termometro dell’atmosfera emotiva del bambino”.
Oltre l’apparente
I sogni dei bambini, come quelli degli adulti, sono spesso una rielaborazione degli eventi diurni. Tutto quello che suscita un’emozione forte durante il giorno, poi si ripresenta di notte, ed è un bene. Perché magari le giornate sono molto piene e solo nel sogno si trovano lo spazio e il tempo per rielaborarle.
“Si tratta di una rielaborazione inconscia e interessante perché va oltre l’apparente – prosegue Elisa Manavella -. Poi ci sono gli incubi, che possono spaventare i bambini così tanto da non riuscire a raccontarli. Nell’incubo a volte incontrano cose terrorizzanti, rielaborano sensazioni che hanno provocato emozioni negative durante il giorno. Nel sogno emergono parti di sé magari un po’ censurate di giorno, emozioni come la rabbia o la gelosia, che loro reputano magari poco accettabili e che poi vengono fuori nei sogni.
Un bambino sa che uno scatto di rabbia o la gelosia verso il fratellino non sono ben accolte: e nel sogno diventano altro – un mostro orribile da affrontare nel sogno, ad esempio. Oppure una creatura dispettosa che ti porta via le cose.
Il racconto dei sogni è quindi utile ai bambini per rielaborare queste emozioni, ma anche ai genitori per capire cosa stanno provando i loro figli e rassicurarli: queste parti di loro non sono poi così mostruose”.
Potenziale e cambiamento
“Nei sogni non si rielaborano solo emozioni o avvenimenti negativi: spesso i bambini ci trovano anche un terreno di confronto con il loro potenziale, le risorse, il cambiamento. Spesso sogniamo, anche noi adulti, non solo i bambini, di mettere in atto le nostre risorse prima che entrino in campo nella realtà.
Ad esempio, un bambino vuole affrontare un compagno che gli dà fastidio. Il coraggio e la sicurezza necessari per farlo possono emergere nel mondo onirico e in quello della fantasia dandogli la sensazione di potercela fare.
Ma è anche per questo che è bello lavorare sui sogni e stare in contatto con l’atmosfera emotiva che il sogno genera. Alcune cose i bambini ce le dicono solo attraverso i sogni o il gioco: l’importante è ascoltarli e lasciarli raccontare”.
Alimentare un mondo onirico positivo
Data la stretta connessione tra mondo onirico, reale e fantastico, noi genitori possiamo fare qualcosa per renderli tutti e tre più positivi e sereni?
“Certamente sì ed è un aspetto che io trovo molto importante nella relazione con i nostri figli. Il modo migliore per farlo è arricchire la vita dei bambini di cose belle, passeggiate nella natura, giochi insieme, narrare fiabe con personaggi positivi che poi possono entrare nei sogni, arricchendo il loro mondo onirico. In questo modo tanti elementi belli entrano nel sogno e il bambino li vive, ci vive avventure e attiva risorse sue proprie.
Lo stesso vale per il mondo della fantasia: possiamo giocare insieme con le fiabe e far loro impersonare i vari personaggi. Nel gioco i bambini riescono a compiere le imprese dei loro personaggi: un modo semplice ma efficace per aiutarli a credere nelle proprie risorse”.
I rituali del buon sonno e del buon sogno
Un mondo fantastico positivo è la giusta premessa per fare sogni belli, ma anche i giusti rituali prima dell’addormentamento possono favorire sogni tranquilli. “Consiglio sempre di spegnere la televisione presto, perché può rendere i bambini più nervosi o eccitati. In serata sono da preferire dei giochi tranquilli, da fare da soli o insieme.
Dopo segue il rituale rassicurante bagno-denti-pigiamino. Una volta a letto, l’ideale sarebbe raccontare ai bambini una fiaba bella: mentre la ascoltano se la immaginano e queste immagini entrano poi nei sogni, rendendoli più sereni”.
Consigli di lettura
Una piccola selezione di libri per chi avesse voglia di approfondire l’argomento.
Per un primo, generale, approccio al tema può essere utile il “Dizionario dei sogni. Come trovare nel nostro inconscio le chiavi del futuro”, di Laura Tuan (De Vecchi editore): fornisce l’interpretazione dei simboli ricorrenti più spesso nei sogni e ne spiega il risvolto psicologico.
“Guida ai sogni dei bambini” di Angelo Musso e Ornella Gadoni (Giunti- Demetra) è una guida pratica che aiuta gli adulti a comprendere le emozioni, i desideri, le paure che emergono dai sogni dei bambini.
“Raccontami i tuoi sogni” di Amanda Cross, con introduzione di Alberto Pellai (Sonda): come parlare ai bambini dei loro sogni, come interpretarli e come costruire un rapporto più profondo partendo proprio dal racconto dei loro mondi onirici.
Infine, il “Diario dei sogni” (Fabbri editore) è una guida per scoprire i segreti dei sogni, ma anche una sorta di diario segreto in cui appuntarli, decodificarli, trasformarli in racconti, disegnarli.