Un tocco di innovazione alla casa, il videoproiettore Epson nasce per gli amanti del cinema ma anche per guardare tutti insieme immagini e video di famiglia: le emozioni ingrandite sono tutta un’altra storia!
Ero seduta sul divano a sfogliare le foto sul telefonino.
Marta si è avvicinata: “Ma è San Martino!”.
“Sì tesoro, ti ricordi quest’estate quanti bagni hai fatto?”.
“Mamma guarda, c’è Giorgio!”.
“E qui è quando siamo andati a vedere i Templi di Paestum, magari quest’anno la maestra ve li fa studiare”.
“Le bufale! Che ridere! Ti ricordi la mozzarella buonissima?”.
A sentire parlare di mozzarella Marco si è avvicinato e prima che strappasse il telefonino di mano alla sorella ho pensato: qui ci vuole una serata diapositive!
Ho chiesto ai bambini di preparare un vassoio di latte e biscotti, ho collegato il cellulare al videoproiettore e in un attimo i profumi e la magia dell’estate si sono sparsi per casa.
Siamo tornati indietro, album dopo album.
La recita di fine anno, il saggio di danza, la sfilata di carnevale, Natale con i nonni, l’estate dell’anno prima e la gita di due anni fa.
Come passa in fretta il tempo. E come crescono.
“Mamma ma chi è questo signore che ci teneva in braccio?” “Ma guarda! Non mi ricordavo questa foto, è Eugenio!”. Sguardi interrogativi sul volto dei bambini. “È un mio vecchio compagno di studi, figurati che adesso vive in Inghilterra. Era venuto a trovarci quando Marco ha compiuto due anni”. “L’Inghilterra! Ma è lontanissimo!”
Finita la serata, dopo aver messo a letto i bambini, ho avuto un po’ di tempo per me.
Mi sono preparata una tisana e nel silenzio quasi irreale della casa di notte, sono stata pervasa da un profondo senso di gratitudine. Guardare di nuovo quelle fotografie mi ha fatto ricordare tutti i meravigliosi momenti vissuti con i miei bambini, le risate (ma anche i pianti), le esperienze condivise, i viaggi, gli arrivederci, le persone che abbiamo incontrato e quelle che abbiamo perso di vista in questo pezzo di vita.
Ho pensato: “Chissà Eugenio, chi è ora, cosa farà. Vivrà ancora a Londra?”.
Così ho tirato fuori tutto il coraggio che avevo. Il suo numero lo conservo dai tempi dell’università: gli ho mandato la foto e mi ha risposto subito, si ricordava di quel giorno! Abbiamo iniziato a chattare, tornando a tempi così lontani che sembrano due vite fa.
Ci siamo raccontati come va la vita adesso. Anche lui è separato e ha un bambino. Mi ha invitato ad andarlo a trovare con i bambini, magari a Capodanno. Ci penserò. È tutto tremendamente complicato, però questa notte… mi sento felice!
Articolo in collaborazione con Epson
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