Realizzato a Bologna nel 1969 su modello scandinavo, il primo asilo d’Italia compie 50 anni e ha rivoluzionato i servizi per l’infanzia
Ha festeggiato mezzo secolo il primo asilo comunale italiano, il Nido d’Infanzia Patini di Bologna, inaugurato il 9 novembre 1969 per volontà dell’unica assessora, Adriana Lodi. L’asilo fu una vera rivoluzione, un servizio innovativo su modello scandinavo, a cui si sarebbe ispirata la successiva legge sui nidi comunali. Prima del Patini c’era l’Omni, l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia nata durante il fascismo, pensata per custodire i bambini con badanti e senza alcuna attività didattica.
L’asilo come luogo educante
Adriana Lodi, che in seguito divenne parlamentare, studiò dal vivo i servizi per l’infanzia in Svezia. Per lei l’asilo doveva essere un “luogo educante”, dotato di giochi e arredi a misura di bambino e di attività incentrate sulle esigenze dei piccoli utenti.
Anche il personale era formato in pedagogia. Il nido fu costruito su un terreno comunale grazie ai finanziamenti dell’industriale Aldo Patini, che ottenne di intitolarlo ai genitori, vissuti nel quartiere operaio della Bolognina.