Un luogo fisico che secondo la pedagogia Montessori aiuta a ritrovare la calma dopo un litigio o momento di rabbia
Le emozioni vanno di pari passo con la socializzazione: questo significa che spesso la rabbia è legata all’ambiente sociale che il bambino vive, ovvero quando questo non risponde alle sue aspettative e bisogni.
Soprattutto per i bambini di età inferiore ai 6 anni la situazione di disagio può trasformarsi in urla, pianti e altre reazioni apparentemente estreme.
Ci vuole pratica ed esercizio, non è facile e non sempre possibile: se il genitore riesce a mantenere la calma si è già a metà strada verso la soluzione del problema. Questo non significa ‘sottovalutare’ le reazioni del proprio bambino, ma conoscerle, individuarne le cause e imparare a controllarle.
Il tavolo della pace: controllo ed empatia
Per ritornare alla calma dopo un litigio la Montessori aveva ideato lo strumento del “tavolo della pace”. Un tavolino da allestire a casa o a scuola.
Se a volte basta stringere un mignolino e pronunciare la parola ‘pace’ per imboccare la direzione giusta verso la calma, avere un luogo dedicato è ancora più efficace.
Sul tavolo deve esserci una candela da accendere prima di esprimere le ragioni della propria rabbia. Ma anche un clessidra o un semplice barattolo della calma che aiuterà a sbollire anche restando in silenzio.
Il tavolo deve essere accogliente e rilassante; ha due sedie per due fratelli o amici litiganti oppure per figlio e genitore. Nel primo caso, un oggetto da passarsi come testimone può aiutare a rispettare il turno di parola e l’adulto può intervenire solo se necessario.
L’obbiettivo è quello di far entrare il bambino in contatto con i propri sentimenti e capire ciò che prova la persona che si ha di fronte, esercitando l’empatia verso l’altro.
Finito il confronto si soffia sulla candela e tutto torna come prima!
Immagine di Earth Child Montessori School