Impugnare una bocciatura, ovvero contestarla se non meritata

da | 28 Giu, 2021 | Lifestyle, Soldi e Diritti

Alla fine della scuola c’è una brutta sorpresa? Le cose da sapere se quella bocciatura non era meritata

La fine della scuola si avvicina e il mese di giugno è il momento decisivo: si alza l’hype per il totopagella e, per chi non è proprio in bolla con lo studio, avanza lo spettro della bocciatura.

Alla resa dei conti, se le cose sono andate male, dobbiamo chiederci se la bocciatura è meritata o no e, al netto degli esami di coscienza, dobbiamo decidere tempestivamente come reagire: nostro figlio se la merita? Ripeterà l’anno? Oppure è vittima di una vera ingiustizia e noi genitori vogliamo impugnare la bocciatura?

Perché si viene bocciati

I motivi di bocciatura sono sostanzialmente tre: troppe valutazioni insufficienti, condotta non proprio esemplare e troppe assenze.

Traducendo in “giuridichese”, la bocciatura è un atto amministrativo e, come tale, può essere impugnato (cioè contestato davanti all’autorità competente). È sempre indispensabile filtrare la nostra percezione di ingiustizia con le effettive possibilità di successo dell’impugnazione.

Prima di tutto, è bene aver chiaro che la promozione è un atto discrezionale del Consiglio di classe. Significa che, in applicazione dei criteri di valutazione ministeriali che – ovviamente – non sono arbitrari, il Consiglio decide se bocciare o meno lo studente in maniera sostanzialmente insindacabile nel merito.

Cosa significa impugnare

Impugnare una bocciatura è estremamente complesso perché – trattandosi, come abbiamo detto, di un atto discrezionale – non è possibile sindacare il merito della decisione, bisogna agire sulla forma.

Per essere più chiari, gli atti che hanno portato alla bocciatura devono essere formalmente corretti.

Per esempio, i compiti in classe con votazione insufficiente devono riportare la correzione di errori effettivi.

Il registro di classe deve riportare assenze in maniera veritiera. La condotta deve essere valutata sulla base di elementi oggettivi di difficoltà nella gestione del comportamento dello studente che non deve dipendere dalla presenza di fattori psicologici accertati come, per esempio, un DSA (in quel caso, spetterebbe alla scuola offrire l’adeguato supporto o assistenza). 

Per impugnare la bocciatura è quindi indispensabile raccogliere le prove della negligenza degli insegnanti o della presenza di erronea compilazione dei registri. 

Esempi pratici

L’insegnante che legge un compito in classe segna come errore un passaggio che in realtà è corretto. Questa prassi, reiterata, conduce alla bocciatura dello studente.

Sarà necessario chiedere alla scuola, attraverso un accesso agli atti, la copia del compito in classe e prendere atto del fatto che l’elemento segnato in rosso sia, in realtà, corretto. 

Oppure: nelle molte giornate di assenza segnate in registro, lo studente era in realtà presente. 

Seppure oggi come oggi sia molto più semplice portare la prova di queste eventualità (basterebbe una foto o un video girato col cellulare) è evidente quanto rari possano essere i casi in cui effettivamente il registro sia stato mal compilato o i compiti in classe mal corretti per un numero di volte tale da giustificare la bocciatura.

Consideriamo anche che in questi casi, potrebbero verificarsi gli estremi del reato di falso. 

Per quanto riguarda la bocciatura per condotta, già di per sé abbastanza rara se paragonata alle altre casistiche, la prova della buona condotta è possibile con ogni mezzo ma rimane pur sempre abbastanza difficile.

I tempi tecnici

Tecnicamente, la bocciatura si può impugnare entro 60 giorni dall’esposizione dei quadri (notifica) davanti al TAR, cioè il Tribunale amministrativo regionale competente.

In alternativa è possibile inoltrare un ricorso più informale e sicuramente meno oneroso al CSA regionale di appartenenza (ex Provveditorato) entro 30 giorni. Il CSA, pur nella sua informalità, non esonera dal dovere di provare le inadempienze formali di cui abbiamo parlato.

Concludendo, il sistema di impugnazione della bocciatura è abbastanza selettivo.

I casi realmente fondati sono pochi e macroscopici. Fondamentale è l’azione tempestiva (visti i termini relativamente brevi) e la costruzione di un solido impianto probatorio.

di Francesca Salviato – Avvocato

 

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