Che sia al campo estivo o con i nonni, come superare al meglio le difficoltà legate alla separazione?
L’estate è spesso il momento dei primi distacchi genitori-figli. Non sono infatti molte le mamme e i papà che si possono permettere (ma quanto sarebbe bello!) tre mesi di vacanza, e così spesso le bambine e i bambini partono per un campo estivo magari lontano o vanno per qualche giorno o settimana in villeggiatura con i nonni.
E se al momento della pianificazione delle vacanze questa soluzione-con-separazione era sembrata un’idea grandiosa, ora che si avvicina il momento iniziamo tutti a provare una certa apprensione.
Come fare?
Per le bambine e i bambini più piccoli, in particolare, a livello emotivo può essere difficile passare giornate intere senza vedere mamma e papà. Altre e altri, invece, sembrano vivere serenamente questa situazione. La tecnologia, oggi, per fortuna ci viene incontro in queste situazioni: incontri su zoom e videochiamate, lo scambio di fotografie e di messaggi vocali ci fanno sentire vicini anche quando siamo lontani e consolano durante periodi di prolungata separazione.
Qualche consiglio utile
Oltre agli strumenti tecnologici, è ancora più bello ricordarci che siamo vicini anche quando lontani con oggetti e idee che aiutano in modo concreto ad accorciare le distanze e sono come una piccola coccola a distanza.
- Foto. Non dal cellulare ma stampate. Diamole ai bambini e alle bambine prima che partano, due o tre sono sufficienti. Da tenere con sé e guardarle nei momenti di nostalgia.
- Album o quaderno. Utile per fare disegni o scrivere frasi (se già sanno farlo) che ricordano i momenti più belli, quelli buffi o quelli difficili vissuti nella giornata. Da sfogliare insieme e condividere al ritorno.
- Calendario. Di quelli vecchio stile, con le caselline da spuntare. Lo possiamo anche disegnare insieme, su un cartoncino, prima della partenza. Un modo facile di visualizzare il tempo che passa e rendersi conto che il momento del ricongiungimento è sempre più vicino.
- Oggetto personale. Scambiarsi un piccolo oggetto, come un braccialetto, una penna anche un foulard, che il bambino o la bambina può tenere sotto il cuscino e prendere in mano la sera quando (e se) viene un po’ di magone.
Vanno bene anche oggetti e idee di altro tipo, quelle che funzionano meglio per la propria famiglia, in base a situazione, contesto, creatività.
Piccoli oggetti dalla grande funzione
I bambini e le bambine, soprattutto in età prescolare, non hanno ancora chiaro il senso del tempo che passa e serve concretezza per misurarlo. Aiutarli, ad esempio con un calendario a caselle, può essere utile per visualizzare e contare i giorni che mancano al ricongiungimento. In alternativa si può anche usare una scatolina in cui si inseriscono dei sassolini, uno per ogni giorno in cui si è lontani. E ogni sera se ne toglie uno. Portare in vacanza un oggetto di mamma e papà è altrettanto di conforto e contribuisce a mantenere vivo il legame, allo stesso modo dell’avere con sé, concretamente, delle foto da tenere in mano e guardare durante la giornata. Allo stesso modo dà serenità anche realizzare un piccolo disegno su quanto si vive ogni giorno con l’idea che al ritorno lo si potrà mostrare e raccontare.
Accogliere le emozioni
Infine, è molto importante che le normali e sane emozioni della bambina e del bambino durante il periodo della separazione, come nostalgia, malinconia, tristezza, vengano accolte e legittimate senza essere negate dalle persone che li accompagnano in questa esperienza. “Sei un po’ triste, ti mancano la mamma e il papà, è nomale… certo è difficile stare senza di loro… Io sono qui con te, piangi pure, dopo andrà meglio…”, stringendo il piccolo o la piccola in un abbraccio.
Le emozioni spiacevoli NON sono traumatiche e sentirsi a tratti tristi o malinconici in situazioni come questa è sano, è normale. L’importante è che i bambini e le bambine non vengano lasciati soli con ciò che provano, ma si sentano compresi e accompagnati.
Stare insieme a distanza
Anche per i genitori può essere difficile vivere un tempo lontani dai propri figli e figlie. All’inizio può sembrare un’idea portatrice di libertà: avere un po’ più di tempo per sé e meno stress e corse quotidiane per svolgere tutte le incombenze. Ma nel giro di pochi giorni gli adulti possono sentire nostalgia dei bambini. È normale. I suggerimenti utili per i bambini e le bambine possono funzionare anche per gli adulti. Si può senz’altro aggiungere un piccolo rito di saluto in cui non solo lasciamo qualcosa di nostro al bambino/a, ma anche chiediamo a lui/lei di donarci qualcosa a cui tiene, per sostenere il filo dello stare insieme a distanza.
Sentimenti contrastanti
Durante le settimane in cui le bambine o i bambini sono via di casa i genitori possono sentirsi combattuti tra diverse emozioni. Da un lato un ritrovato senso di libertà e leggerezza, dall’altro contemporaneamente un senso di colpa per accorgersi che si sta bene anche senza di loro. È importante non giudicarsi, avere auto-empatia e riconoscere le proprie emozioni come legittime e umane. Se sentiamo che stare per un po’ di tempo da soli ci alleggerisce, non c’è nulla di male, sono sentimenti che possiamo accogliere e autorizzarci. Non siamo di certo genitori di minor valore per questo. Provare queste emozioni non significa non voler abbastanza bene ai figli, semplicemente siamo umani e, come tali, possiamo vivere emozioni contrastanti che però non ci qualificano come “bravi” o “cattivi” genitori. Semmai sono sentimenti che possono parlarci di nostri bisogni che magari erano rimasti sopiti e di necessità che ora possono trovare un po’ di spazio. Accogliamo ciò che sentiamo come parte della normale gamma dei sentimenti umani.