I vulcani sono irrequiete montagne che affascinano grandi e piccini, mete ideali per una vacanza originale
Tra gli argomenti di scienze più popolari tra gli under 10, gettonati quasi quanto i dinosauri, ci sono i vulcani.
Un ossimoro della natura: neri e pietrosi fuori, rossi e straripanti di vita dentro, capaci di incantare con la loro maestosità.
Grazie alle peculiarità geologiche del territorio italiano, ci sono varie opportunità di visitare zone vulcaniche adatte a la famiglia.
Senza dimenticare qualche tip per viaggi “esplosivi” in Europa e nel mondo, quando riapriranno le frontiere.
Etna, il siciliano sempre attivo
Noto anche come Mongibello (e soprannominato dagli autoctoni ‘a Muntagna oppure Idda, per celebrarne l’unicità) l’Etna insieme a Stromboli è uno dei due vulcani italiani ad attività persistente, ovvero con eruzioni continue o separate da brevi periodi di riposo.
Con i suoi più di 3.300 metri d’altitudine e con 45 chilometri di diametro, vanta il primato di “complesso vulcanico attivo” più alto d’Europa.
Si trova sul versante orientale siciliano e domina incontrastato l’ampia vallata del golfo di Catania, da cui dista 30 chilometri, ma si vede bene anche da Reggio Calabria e dalla costa siracusana.
Il Mungibeddu è custode di innumerevoli miti e leggende che lo riguardano.
Si narra che fosse la prigione del dio Eolo, il re dei venti, o anche la fucina del fabbro degli dèi, Efesto, dio del fuoco e della metallurgia oppure, ancora, che i Ciclopi forgiassero qui le saette usate come armi da Zeus, re dell’Olimpo e il padre degli dèi.
Un vulcano family-friendly
Di certo le opzioni di visita che l’Etna offre alle famiglie con bambini non mancano.
Con la macchina si può arrivare fino a 2.000 metri, dove ci sono le località turistiche di Nicolosi con il suo Rifugio Sapienza, sul versante sud, oppure, su quello nord, Linguaglossa con il Piano Provenzana.
Entrambe le location sono attrezzate con bar e rifugio per soste ristoratrici dal panorama unico.
Il Rifugio Sapienza è anche il punto di partenza della funivia dell’Etna che permette, senza fatica, di ascendere a quota 2.500 metri.
Invece per le famiglie che amano le escursioni, sull’Etna sono percorribili molteplici camminate.
Sul sito Parcoetna.it si può scaricare un’app con mappa per visualizzare sentieri, rifugi e punti panoramici.
Indimenticabili per i piccini: le passeggiate guidate a dorso di docili asinelli (etnadonkeytrekking.com) oppure in compagnia degli alpaca (facebook.com/domantiluciano).
Ci sono poi tre parchi avventura (due sul versante sud e uno a Milo su quello est) dove ci si può scatenare in attività all’aperto tra ponti tibetani e carrucole.
A Nicolosi, nel centro del paese, si trova la Volcano House Etna, un museo recentemente restaurato con un percorso espositivo rivisitato in chiave multimediale.
A Stromboli, tra terra, acqua, vento e fuoco
Una delle sette meraviglie che compongono l’arcipelago siciliano delle Eolie, dove i vulcani la fanno da padrone, Stromboli accoglie i visitatori con il nero del suo colore dominante, punteggiato dal bianco delle tipiche casette.
Qui a sovrastare il paesaggio dell’isola è il vulcano attivo (Iddu, per gli amici).
Con le sue esplosioni cadenzate, modifica costantemente il territorio in maniera spettacolare, riversando lava e piroclasti in mare giù per la ripida e sulfurea strada del fuoco.
Per una visita al vulcano, è bene prendere la strada che parte nei pressi della Chiesa di San Bartolo e, oltrepassate le ultime abitazioni di Piscità, cominciare la salita con alle spalle lo scoglio dello Strombolicchio.
Dopo un primo tratto abbastanza agevole, la via, finita la parte lastricata, si trasforma in un sentiero di ceneri e lapilli affacciato sul gigantesco teatro a forma di ferro di cavallo che è la Sciara del Fuoco.
Si giunge poi al belvedere a quota 900 metri, dove si gode l’emozionante spettacolo dei crateri e degli sbuffi di vapore. Un po’ più su (ma con grande cautela) c’è la cima più alta, i Vancori.
E già che siamo in zona, un’attività bella per le famiglie nella vicina isola di Vulcano: una gita su una barca molto particolare (Olga).
Si tratta di una barca che, grazie alla chiglia trasparente, permette ai bambini di ammirare la fauna sottomarina.
Il Vesuvio, il monte col pennacchio
Con un’ultima eruzione risalente al 1944, il Vesuvio fa parte di quella tipologia di vulcani detti quiescenti, ovvero che sono stati attivi negli ultimi 10.000 anni (come anche i vicini Campi Flegrei e Ischia) e che attualmente si trovano in una fase di riposo.
Dominatore del panorama del Golfo di Napoli, il Vesuvio è uno dei simboli incontrastati della città partenopea.
Il suo nome – vuole una tradizione popolare del Seicento – sembrerebbe derivare dalla locuzione latina Vae suis (Guai ai suoi!) poiché pare che la maggior parte delle eruzioni fossero collegate ad avvenimenti storici spesso carichi di disgrazie per Napoli.
Sotto la cenere
Le città romane di Ercolano, Pompei, Oplontis e Stabia, distrutte dalla famosa e terribile eruzione del 79 d.C. e riportate alla luce nel Settecento, sono oggi mete imperdibili di una gita in famiglia.
A circa 15 chilometri da Napoli, il sito di Ercolano è di dimensioni più contenute di Pompei (la città venne distrutta 12 ore dopo) e ne rappresenta un ottimo preludio.
Passeggiando tra le suggestive dimore, sono da ammirare le splendide Casa di Nettuno e Anfitrite e Casa del Tramezzo di legno e le Terme centrali femminili con il mosaico del tritone sul pavimento dello spogliatoio.
A una decina di chilometri c’è Pompei, che il vulcano seppellì sotto uno strato di 6 metri di cenere.
Disseminata di tabernae che vendevano cibo take away sulla strada, offre un’opportunità di visita unica.
Tra le più recenti aperture: la Casa dell’Ancora, la Casa della Fontana a Mosaico, del Tempio di Iside e della Casa dei Ceii. Senza dimenticare il visitatissimo Lupanare (con scene mosaicate vietate ai minori).
Per chiudere la visita, facciamo un po’ di mare, con un giro nella bella e vicina isola di Ischia.
Facendo un’escursione fino in cima al Monte Epomeo, si può ammirare un panorama da cartolina, con Capri e Ponza a nord e il Vesuvio con il Golfo di Napoli, a est.
Europa, Europa
Tra passaporti vaccinali e riaperture, i viaggi fuori confine si fanno sempre più vicini e desiderabili.
Così possiamo immaginare di prendere l’aereo per andare ad ammirare vulcani unici, come quello del paradiso vulcanico di Lanzarote, una delle isole Canarie.
Qui si trova la Cueva de los Verdes, una grotta formatasi a seguito di un’eruzione che si estende tra corridoio e lagune sotterranee.
Nelle portoghesi Azzorre, l’isola di Pico offre una vista panoramica mozzafiato sull’arcipelago dalla cima dell’omonimo vulcano (e poi, una volta scesi, si può anche fare un eccitante e istruttivo whale watching).
In Islanda l’impronunciabile vulcano Eyjafjallajökull – la cui eruzione nel 2010 causò una nube di cenere che mandò in tilt il traffico aereo di mezzo mondo – è una meta obbligata per le imperdibili (e un po’ mefitiche) fumaroles.