Giochi e idee per ricavarci un poco di tempo per noi
Non so come facciano gli altri genitori. Forse vivono in un universo parallelo dove i bambini sono fatti di zucchero filato, vocaboli eleganti e pannolini intonsi, ma nella mia realtà, quella della mia famiglia, il bisogno di intrattenere i miei figli mentre cerco disperatamente di fare qualcosa che assomigli al “lavoro”, è una costante matematica.
Una questione pratica (che cosa posso fare per liberarmi un po’ di tempo?) cui si accompagna inevitabilmente il classico senso di colpa, quel piccolo tarlo che risuona prepotente nella testa di ogni genitore: “Come fai a non sentirti una pessima persona per ogni minuto che non dedichi ai tuoi figli, ogni minuto che sottrai alla loro infinita sete di attenzione?”.
Ma magari in quei 40 minuti sei riuscito a inviare quelle benedette mail, sei riuscito a fare una telefonata non censurata, sei riuscito a chiudere un progetto delicato, hai sbucciato una patata senza esserti mozzato una falange.
Schermi: il segreto sta nel dosaggio
La soluzione più immediata, banale, efficace, ma anche la più discussa/ambivalente è: il magico schermo. Per non sentirci troppo pessimi genitori teniamo presente che, come diceva mia nonna, “Il segreto sta nel dosaggio, è la dose che fa il veleno”.
Stabiliamo quindi una finestra di tempo precisa, magari con un timer che trilla in maniera simpatica. In questa parentesi oraria, i bambini sono liberi di essere rapiti da un cartone animato o un giochino sul tablet, ma come “riscatto” finale devono scrivere o disegnare un resoconto di ciò che hanno visto.
Siamo perfettamente consapevoli che è una strategia per darci la sensazione di non averli semplicemente parcheggiati davanti agli schermi, ma ci regala un dieci minuti di tempo in più e per loro è anche un breve momento di riflessione creativa e attiva.
Facciamo una gara
Avendo due figli posso contare sempre sul gioco della competizione, grande classico di quando eravamo noi i figli. “Bambini, chi riesce a mettere in ordine più in fretta la stanza avrà un regalino”. So che sembra un intrattenimento molto Pavloviano, ma Pavlov mica diceva sciocchezze, il rinforzo positivo funziona davvero. “Chi butta più spazzatura in cortile vince tutto!”. E se in casa non ci sono fratellini o sorelline cui cui competere, un’idea è creare una tabellina con una serie di compiti, al termine della quale si vincono stelline e ricchi premi.
Giochiamo al mercatino
“Il Mercato delle Meraviglie” è un gioco perfetto che regala ore di intrattenimento (soprattutto le prime volte!). Prendo oggetti inutili che trovo per casa (e quando hai figli la casa è piena di oggetti inutili) e chiedo a loro di allestire un mercato fisicamente plausibile, con sostegni, cassettine, scomparti colorati, prezzi e nomi. Nel mercatino si possono vedere gomitoli di lana venduti come cavolfiori verdi a 5 euro al pezzo, rocchetti di filo venduti come involtini di carne a 1 euro al pezzo.
Aiuto-chef
Poi c’è il mio preferito, la bassa manovalanza in cucina. Sbattere le uova, mescolare gli impasti, cercare i minuti di cottura sui pacchi di pasta. Per rendere tutto più frizzante usiamo gerarchie e termini tecnici: “Chef, prenda l’ortaggio arancione in purezza e lo faccia a julienne”. Una carota può farti guadagnare mezz’ora. E sarà solo scalfita.
Idee mix
Ma di metodi per intrattenere i bambini nel corso degli anni ne ho sperimentati tanti. C’è stato il periodo fitness, in cui invece che andare in palestra facevo gli squat per far addormentare la bimba e intrattenevo l’altro perché ero ridicolo in giusta misura.
Chilometri di pluriball sono stati scoppiati con gusto nei lunghi pomeriggi invernali. È ipnotico: se piace a noi adulti, figuriamoci a un bebè.
E poi è arrivata la rivoluzione, la sabbia cinetica. Già il nome evoca scenari alla Star Wars ma è semplicemente sabbia che non secca mai. Sicura, atossica, può essere modellata infinite volte guadagnando preziossimi minuti.
La pasta di sale fatta in casa è stata una grande alleata, i palloni morbidi di spugna sono stati degli eroi, persino i rotoli di carta igienica sono stati compagni di gioco.
Essere genitori è la continua ricerca di un equilibrio, come andare in bicicletta. Se non si pedala, si cade. Ma se si guarda dritto, sperando in un panorama emozionante, a volte si riesce a trovare quel giusto ritmo e i giusti spazi liberi anche nel caos quotidiano.