Lassù, fra le stelle, è in corso una gara di velocità tra Usain Bolt e Pegaso. Chi sarà il più veloce tra il magnetico e imprendibile giamaicano e il più famoso dei cavalli alati, che un giorno volò verso la parte alta del cielo trasformandosi in una nube di stelle scintillanti? Chi fra i due è, oggi, capace di attirare lo sguardo dei bambini sulle meraviglie del cielo stellato?
La ricerca dell’università di Birmingham parla chiaro: siamo figli delle stelle ma, ahinoi, ci dimentichiamo di guardarle. Il 72% dei giovani tra 7 e 19 anni non ha mai osservato il cielo, il 29% di quelli che lo hanno fatto non sa individuare nessuna delle 88 costellazioni riconosciute dall’unione astronomica internazionale, basata sullo zodiaco e sulla mitologia greca e latina. Troppa bellezza sopra di noi che passa, sempre, inosservata.
Così i ricercatori inglesi hanno deciso di cambiare tutto e lo hanno fatto in collaborazione con la Big Bang Fair, l’eccezionale fiera del gioco educativo STEM che coinvolge ogni anno duecentomila bambini e ragazzi spiegando l’ingegneria e l’astrofisica con il gioco.
Il progetto si chiama “Look up to the stars” e vuole avvicinare i bambini all’astronomia: via le costellazioni dai nomi criptici (alcuni sono dell’epoca tolemaica) e spazio agli idoli e ai personaggi amatissimi dai bambini e dai ragazzi di oggi.
Certo il mito greco ha il suo fascino e ci vorrebbe qualcuno che sapesse raccontarlo ai bambini moderni. Lo meriterebbe certamente la storia di Pegaso, il bellissimo cavallo alato nato dal sangue di Medusa e domato da Bellerofonte, unito al suo eroe Perseo dalla notte dei tempi. E il mostro marino che avrebbe dovuto divorare Andromeda, la quale fu invece salvata e sposata dallo stesso Perseo? Raccontare con le giuste parole miti senza tempo aiuterebbe a far sollevare gli adorabili occhietti all’insù. Ma tant’è, gli occhi non si alzano. Largo dunque agli eroi della contemporaneità, per celebrare sport, letteratura e impegno civile con otto nuove costellazioni.
Ciascun nuovo “mito” è visibile nel cielo in una data stagione: in febbraio il cielo sarà illuminato dalla costellazione del libro della premio Nobel pakistana Malala. In febbraio, gli occhiali di Harry compariranno catapultandoci tra le luci della Sala Grande di Hogwarts.
Le stelle di aprile saranno la balena dello straordinario divulgatore britannico David Attenborough e lo shuttle iper tech di Tim Peake.
E ancora: festeggeremo la fine della scuola con il “Mobot”, il gesto di esultanza che il corridore Mo Farah si è inventato alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
Proveremo a trovare la grinta necessaria per il rientro a settembre con la strepitosa racchetta di Serena Williams.
In chiusura d’anno ci aspetta la Festa dei Fulmini (novembre) con la potenza scoppiettante di Bolt.
Sotto la volta dell’orsetto Paddington di Michael Bond ci scambieremo i più affettuosi (e scintillanti) auguri di buon Natale. I tempi cambiano e le stelle si adeguano.