Buongiorno, sono mamma di una bimba di 3 anni e di un bimbo di 1 e mezzo. fin dall’inizio la bimba ha avuto difficoltà ad accettare l’arrivo del fratellino, ma da quando hanno cominciato a interagire di più e a giocare insieme, è diventata piuttosto manesca e spesso lo picchia, lo spinge per farlo cadere o addirittura lo morde. Il piccolino ancora non ha imparato a difendersi e così quasi sempre finisce che mi ritrovo a consolare uno e sgridare l’altra, cosa che, immagino, non sia la soluzione migliore. Come posso mettere fine a tutto ciò? Grazie, Angela
Cara Angela, la nascita del secondogenito rappresenta un momento critico all’interno del sistema famiglia. Da una triade in cui il primogenito è il re della casa, si passa a una situazione dove le attenzioni della mamma sono da spartire con un rivale – il fratellino più piccolo -. Il rapporto tra fratelli costituisce la forma più comune di gelosia ed è spesso un rapporto conflittuale, caratterizzato da sentimenti ambivalenti di odio-amore. La sua bimba da primogenita sta vivendo una situazione “ambigua”: da una parte inizia i primi passi di separazione dalle figure di accudimento e sperimenta la sua individualità, dall’altra, però, ha ancora estremo bisogno di sentirsi “piccola e protetta”, in una posizione di dipendenza dai genitori. È inevitabile che se al suo posto ora c’è un bambino più piccolo, nasca la gelosia per i privilegi di quest’ultimo.
Tante sono le modalità di espressione della gelosia. Il grande può mettere in atto “aggressioni mascherate” verso il fratellino o verso la mamma, facendo i capricci, mostrando indifferenza o opponendosi ai comandi. Può adottare dei comportamenti aggressivi diretti come la sua bimba per impedire che il piccolo lo spodesti dal trono delle attenzioni materne; o ancora comportamenti “regressivi”, mostrando esigenze e bisogni di quando era più piccolo oppure imitando gli atteggiamenti dell’ultimo arrivato, come fare la pipì a letto o desiderare il biberon. Può succedere che il primogenito giochi la parte del grande, mettendo in atto comportamenti da adulto come rimproverare il fratellino se fa qualcosa di sbagliato o sottolineare le sue incapacità. O, al contrario, sia troppo premuroso nel tentativo di controllare l’aggressività nascosta verso il fratellino più piccolo. Tutto questo accade perché il bambino teme di essere sostituito dal rivale e si risveglia in lui l’antica paura dell’abbandono: “Se la mamma mi vuole così tanto bene, perché mai dovrebbe volere un altro bambino?”
Non riesce a comprendere razionalmente il desiderio di mamma e papà di avere un altro figlio e quindi a controllare le sue reazioni istintive. Sua figlia è ancora troppo piccola per gestire emozioni forti come la rabbia, l’aggressività, la paura in maniera autonoma e ha bisogno dell’aiuto di un adulto che trasformi questi sentimenti in stati interni tollerabili. Dominare la gelosia non è semplice, ma è possibile se la si considera non come negativa ma come una palestra in cui i figli possono imparare a gestire le ambiguità delle relazioni e a sviluppare una maturità affettiva. Per questo è bene non soffocare gli episodi di gelosia, ma è utile aiutare la bambina a esprimere e riconoscere la sua rabbia, ricordandole che i genitori le vogliono bene lo stesso. Frasi come “Sì, capisco che è fastidioso dover aspettare”, o “Sei arrabbiata perché la mamma dedica molto tempo al tuo fratellino”, le fanno sentire la vostra comprensione. Ma è anche importante che sua figlia impari che non dovrà far male al fratellino: è utile comunicarle che, come genitori, il vostro compito è di amare tutti e due in uguale misura e di proteggerli da chiunque voglia far loro male. Inoltre è opportuno cercare di dividere le attenzioni, gratificandoli e sostenendoli individualmente: se ad esempio la mamma fa addormentare il piccolo, il papà gioca con la grande e viceversa. Questo consente alla bimba di sentire che il piccolo non le sottrae l’amore dei genitori. Per aiutare la primogenita a conservare un sentimento di esclusività della relazione con l’adulto, è bene inoltre ritagliarsi dei momenti dove almeno uno dei genitori è interamente per lei. Non è necessario organizzare attività impegnative: basterà anche solo prendere un gelato insieme o andare ai giardinetti. Il segreto è continuare a fare le stesse cose che facevate con lei prima dell’arrivo del secondo bambino.