Secondo il nuovo rapporto UE sull’uguaglianza di genere, la pandemia ha fatto pagare alle donne europee un prezzo altissimo. E in Italia il numero delle lavoratrici che hanno perso l’impiego è il doppio della media europea
Sono trascorsi 12 mesi dall’inizio della crisi pandemica, e i dati che vengono pubblicati ogni giorno sulla situazione femminile fanno pensare ritorno indietro di qualche decennio in tema di conquiste economiche.
Chi ha rinunciato maggiormente al lavoro e all’indipendenza economica, infatti, sono state soprattutto le donne.
Inoltre il carico della cura famigliare maggiormente concentrato sulle spalle delle donne si è trasformato in un grande peso, oltre che economico, anche psicologico.
Donne: vittime economiche della pandemia
E’ soprattutto la metà della popolazione femminile, in particolare donne con figli e lavoro precario, ad aver risentito di più degli effetti della pandemia.
Secondo l’indagine IPSOS per We World Onlus, in Italia la situazione economica è peggiorata per 1 donna su 2, in tutte le regioni della penisola.
La percentuale peggiora per la fascia 25-34 anni, dove raggiunge il 63%. In generale, circa la metà delle donne è più instabile economicamente e teme di perdere il lavoro.
Una delle cause principali è la retribuzione in media inferiore e la presenza maggioritaria nei settori più colpiti dalla pandemia, come l’ospitalità, la vendita o i servizi alla persona.
Meno lavoro, più dipendenza
Le entrate si sono ridotte almeno del 20% per il 60% delle donne è il risultato è un aumento della dipendenza economica, dalla famiglia o dal partner.
Inoltre, la popolazione femminile occupata nel lavoro sommerso (in prevalenza di cura e assistenza domestica) ha avuto un impatto ancora non quantificabile. Data la situazione, 3 donne su 10 con figli hanno rinunciato a cercare lavoro e il 46% delle madri con figli non è in grado ad oggi di sostenere una spesa imprevista.
Dipendenza economica che diventa rischiosa in caso di separazione, problemi relazionali o episodi di violenza domestica: un fenomeno, quest’ultimo, diventato emergenza nel 2020 che non ha visto nessuna priorità tra le azioni di contrasto dei governi europei.
Carico, carico, carico
Sono in media due donne su 5 a farsi carico da sole di anziani e bambini; percentuale che sale al 47% per le donne tra i 25-34 anni, concentrate prevalentemente su figli piccoli.
Non facile in un periodo in cui gli aiuti sono in generale limitati in quanto per forza di cose le relazioni sociali sono ridotte. Le conseguenze psicologiche sono importanti: il 46% delle donne sostiene che la pandemia abbia avuto un forte impatto sulla propria voglia di vivere.
Un passo indietro, in tutta Europa
Secondo un nuovo rapporto europeo sull’uguaglianza di genere, l’ultimo anno è stato nero per quanto riguarda la parità tra uomini e donne, in tutto il continente.
Dal marzo del 2020, hanno perso il lavoro 2,2 milioni di donne in Europa e in generale faticano di più rispetto agli uomini a trovarne uno nuovo. I risultati duramente conseguiti negli anni passati sembrano quindi ‘annullati’ con facilità.
La situazione attuale avrà sicuramente un impatto negativo sull’ammontare delle pensioni delle donne e allargherà questa e altre disuguaglianze di genere per i prossimi decenni.
Che si tratti di un periodo difficilissimo per la popolazione femminile comune in tutta Europa non deve fare sedere il governo italiano su una comoda poltrona di velluto, anzi. L’Italia, conta 402.000 donne che hanno perso il lavoro, ovvero il doppio rispetto alla media europea.