Il mattino ha l’oro in bocca, eppure capita di arrivare a scuola già stanchi e nervosi. Sara Ghirelli, educatrice Montessori, suggerisce come trovare una routine adatta alla propria famiglia
Chi ben inizia… Una routine mattutina ben strutturata facilita l’inizio della giornata e può anche diventare un momento di crescita e di autonomia per i bambini e le bambine.
Eppure, nella realtà, a chi non vengono in mente colazioni fatte frettolosamente in macchina, accessori indispensabili dimenticati a casa, richieste come “è ora di mettersi le scarpe!” o “non puoi uscire senza aver lavato i denti!” ripetute come un disco rotto mentre la tensione e i toni aumentano esplosivamente.
Insomma, la preparazione mattutina cela molte insidie e imprevisti e può raggiungere livelli di stress molto alti, anche quando tutto sembra filare liscio: come fare per evitarli?
Ne abbiamo parlato con Sara Ghirelli, educatrice montessoriana, supervisora educativa nelle scuole, parent coach e mamma di tre bambini.
Le ricette magiche non esistono
Grazie a una lunga esperienza alla ricerca di strategie che facilitino il benessere familiare, l’approccio di Sara Ghirelli punta tutto sulle risorse che il genitore possiede, unici veri strumenti utili.
“Oggi parlare di approccio Montessori significa creare insieme, collaborando anche con la scuola, un ambiente che favorisca l’autonomia, la responsabilità e la fiducia del bambino o della bambina nelle proprie capacità. Questo approccio richiede ai genitori di adattarsi alle situazioni e cercare, sperimentando, soluzioni concrete e strutturate per facilitare la routine quotidiana della famiglia.
Personalmente non credo nelle ricette magiche e neanche nell’elenco di consigli sempre validi: ogni bambino è diverso come lo è ogni genitore. Bisogna partire dall’utilizzo delle risorse disponibili in modo efficace e significativo”.
Una delle cause maggiori di stress la mattina – e non solo – è causato dalle nostre aspettative non sempre in linea con età, fase dello sviluppo cognitivo e predisposizione dei bambini.
“Sottolineo sempre l’importanza di conoscere chi abbiamo di fronte, che non è sempre scontato. Per esempio, i piccoli fino a 6-7 anni non hanno una percezione chiara del tempo: dire ‘sbrigati che tra dieci minuti dobbiamo uscire’ oppure ‘hai cinque minuti per fare colazione’ significa fornire un’informazione priva di valore pratico. Possiamo provare a concretizzare il concetto di tempo per renderlo comprensibile con l’utilizzo di timer visivi che mostrano il tempo che passa e quello che rimane. Una clessidra o un orologio adatto a loro sono ottimi strumenti per aiutarli a gestire meglio la routine mattutina”.
Sequenze e routine, una continuità fondamentale
Secondo l’approccio Montessori la continuità e la ripetizione delle sequenze sono più importanti della velocità con cui si svolgono le attività. Specialmente sotto i 5 anni, una routine stabile è un gran beneficio.
Come avviene la sera, Sara Ghirelli suggerisce di crearne anche una mattutina. “Svegliarsi, fare pipì, scendere per fare colazione, vestirsi: questa sequenza può essere visualizzata con disegni o foto che i bambini possono seguire ogni giorno, magari spostando una molletta per segnare cosa è stato fatto. Anche raccontare questi preparativi come una storia prima di andare a letto può aiutare a interiorizzarli meglio”.
Tuttavia, può capitare che la routine cambi a seconda della situazione, come durante i periodi di vacanza. “In questi casi, suggerisco di mantenere almeno alcune costanti per evitare che i bambini perdano i riferimenti quotidiani, il che potrebbe aumentare il disorientamento o disagio. Noi dal nostro canto dobbiamo essere pronti ad accogliere questi stati d’animo”.
A ognuno la sua routine
Se vi state chiedendo se esiste una routine mattutina ideale, la risposta è no. “Ogni famiglia è unica e ciò che funziona per una non è detto che funzioni per un’altra.
Nel mio caso, preferisco chiedere ai miei figli di vestirsi prima della colazione, perché dopo vari tentativi ho capito che questo riduce il mio stress di mamma e mi dà la sensazione di essere pronti per uscire subito dopo aver mangiato. Vederli fare colazione in pigiama mi dava sempre l’impressione di essere perennemente in ritardo. Per questo, in generale, suggerisco di impostare la routine secondo le esigenze dei bambini ma anche in base a ciò che fa stare bene i genitori”.
Non esiste quindi una regola universale valida per tutte le famiglie, perché ogni genitore ha priorità diverse. “L’importante è che i limiti che scegliamo siano coerenti con i valori familiari, in modo che siano più facili da seguire per i bambini e meno stressanti per i genitori. Se prendiamo l’esempio semplice della colazione, notiamo che per alcuni è fondamentale che i bambini facciano colazione seduti al tavolo, per altri no.
Pur tenendo presente l’importanza di una buona colazione fatta a tavola, se questo non rappresenta davvero un valore per il genitore, seguirlo ha poco senso. In generale, un genitore è poco capace di far seguire una regola che non sente sua e che non è tra le sue priorità”.
Ridurre gli imprevisti, promuovere l’autonomia
La mattina, come in altre situazioni, ci sono imprevisti evitabili se gestiti con un po’ di pianificazione anticipata, e altri fuori dal nostro controllo.
“Una buona strategia per ridurre le crisi e risparmiare tempo è la scelta dei vestiti la sera precedente, al massimo due o tre alternative, con la regola che la mattina successiva sarà possibile fare solo un cambio. Lo stesso vale per la scelta di cibo e bevande per la colazione.
Altra strategia utile è quella di anticipare di qualche minuto la sveglia per dare ai bambini il tempo di svegliarsi con calma, magari con una coccola, evitando così il nervosismo. Senza fretta e stress si ragiona e si collabora molto meglio. Non sono quei cinque minuti in più di sonno che li faranno sentire più riposati.
Infine, ci sono gli imprevisti inevitabili, che esulano dal nostro controllo, a cui possiamo far fronte cambiando approccio, ovvero utilizzando queste situazioni come un’opportunità di apprendimento per tutti. Una palestra per imparare a gestire le crisi, che vanno affrontate e non evitate, utili per la crescita, la consapevolezza delle emozioni e la gestione delle frustrazioni.
Per i più grandicelli la preparazione degli zaini è un’occasione molto importante per promuovere autonomia e responsabilità: se quaderno o penna vengono dimenticati a casa, si sperimenterà la conseguenza delle proprie dimenticanze. Quello che possiamo fare è supportarli con strumenti come una checklist, per aiutare a ricordare ed evitare il malessere scolastico che può derivare dall’aver dimenticato la penna a casa”.
Non siamo perfetti
Il ruolo del genitore è di essere presente e consapevole, adattando le strategie educative alle esigenze specifiche della propria famiglia.
“Ricordiamoci che nessun bambino nasce capace di soddisfare le richieste dell’adulto, e che spesso le richieste dell’adulto devono adattarsi al benessere del bambino; è un allenamento per entrambi, che ha bisogno di pratica e che serve a conoscersi. Noi genitori non abbiamo il potere di togliere tutte le fatiche emotive, ma sicuramente possiamo insegnare loro ad affrontarle, se prima sappiamo noi come gestirle.
Avere la consapevolezza del problema e delle sue origini è importante, per indagare l’antecedente e migliorare la conseguenza, prendendosene davvero carico; un esperto può far emergere le risorse familiari, suggerire linee guida e sostenere le scelte educative ma non può intervenire nella quotidianità e neanche sostituirsi al genitore”.