Fastidiosa, persistente, fonte di ansie, la tosse può avere origine da diverse cause e richiede perciò un approccio specifico
Il primo colpo di tosse è spesso accompagnato da una reazione ansiosa da parte dei genitori, ma cosa sappiamo effettivamente della tosse e cosa dicono gli ultimi studi?
Prima di tutto che c’è tosse e tosse, e porta dietro nomi diversi legati. A confonderci è il fatto che la reazione è sempre la stessa, appunto, tossire.
La più diffusa e la banale è la tosse da raffreddore, poi c’è la tosse da broncospasmo, da laringospasmo, da polmonite e molte altre: ognuna richiede un approccio specifico diverso, perché non è la tosse il nemico ma l’infezione o la patologia che la causa.
L’abuso di farmaci e l’automedicazione nei bambini oggi è un fenomeno purtroppo diffuso e serio, e la tosse, così fastidiosa e a volte persistente, sembra essere uno dei problemi in grado di determinare questo comportamento. Ma cerchiamo di scoprirne di più.
Un riflesso automatico dai meccanismi sconosciuti
La tosse sembra essere un riflesso automatico e incontrollato del nostro corpo, attivato in risposta a varie condizioni respiratorie. Tossiamo, infatti, senza neanche rendercene conto.
I processi biologici che scatenano la tosse non sono del tutto chiari e tuttora oggetto di studio. La tosse di per sé, quindi, resta ancora in parte una reazione misteriosa.
Alcune importanti recenti ricerche scientifiche proveniente dalle università anglosassoni portano avanti una nuova tesi: attribuiscono la responsabilità della tosse ad alcuni batteri in grado di attivare direttamente i neuroni sensoriali e che provocherebbero la reazione, prendendo il controllo del nostro corpo. Lo scopo di questi batteri? Favorire la loro diffusione!
Un panorama infinito di cure
Se la tosse persiste è necessaria una visita medica per stabilirne le cause e agire su quelle. Può capitare però che la tosse persista anche se non legata a patologie o infezioni: la più diffusa, infatti, quella causata dall’influenza o da un semplice raffreddore, spesso non necessita di trattamento.
In questi casi, lo sostengono i pediatri, sarebbe bene attendere. Ma la tosse è fastidiosa, in famiglia non si riesce a dormire, molti genitori temono che si trasformi in una malattia di più grave e negli ambienti comuni sembra contribuire largamente alla diffusione di virus e batteri.
Quando la tosse colpisce, le chiamate intasano le segreterie degli studi pediatrici e i medici prescrivono sciroppi effetto placebo che, dal punto di vista scientifico, non hanno alcuna evidenza risolutrice e non riducono il tempo effettivo di guarigione.
L’errore più diffuso, oltre a somministrare sciroppi quando non servono, è abusare nell’utilizzo dell’aerosol anche quando non è necessario. Utilizzato più in Italia che in altri paesi, l’aerosol è oggetto di dibattito tra gli esperti che sostengono che il loro utilizzo è spesso improprio. Indicato, su prescrizioni medica, per le infezioni delle basse vie aeree, trachea, bronchi, polmoni, è inutile per un semplice raffreddore.
Bere spesso, lavaggi nasali per eliminare il muco e l’umidificazione degli ambienti, possono essere più utili rispetto agli aerosol.
Miele e tempo
In un panorama in cui farmaci e sciroppi per la tosse mostrano un’efficacia limitata, c’è una sostanza naturale che ha invece una sua utilità, il miele. Diverse ricerche hanno confermato l’efficacia del miele nel lenire il fastidio e l’intensità della tosse notturna, soprattutto nei bambini. Anche in questo caso è importante utilizzarlo con cautela, senza eccedere, ed evitarne l’utilizzo nei bambini di età inferiore a un anno.
In generale, quando la visita medica esclude infezioni più gravi e mette in guardia i genitori su eventuali sintomi su cui fare attenzione, bisogna aspettare qualche giorno, anche una settimana, per guarire: un tempo necessario che può però sembrare infinito, tra le esigenze lavorative e scolastiche.
Pat Jackson Allen, ricercatore della Yale University School of Nursing, sottolinea che “l’unica cosa che bisogna dare ai bambini con la tosse è un po’ di tempo. Poi staranno bene”. Un invito alla pazienza e all’attesa, con il supporto di approcci mirati e consigliati dagli specialisti e un po’ di miele.