L’arte e lo sport

da | 28 Set, 2015 | Lifestyle

Un modo originale e divertente per avvicinare i bambini alle diverse attività sportive è visitare la mostra “De Arte Gymnastica. Esercizio fisico, gioco, immagine”, fino al 15 novembre alla Pinacoteca Albertina di Belle Arti di Torino. Nella “Capitale Europea dello Sport 2015”, lo sport esce da palestre e piscine per entrare in un museo. Attraverso immagini, fotografie, video e performance viene affrontato il tema del corpo, del movimento e della sfida. Non a caso, il titolo della mostra – curata da Alessandra Castellani Torta e Maria Teresa Roberto – si ispira al trattato cinquecentesco del medico Girolamo Mercuriale, dove l’esercizio fisico viene analizzato come azione e in relazione ai benefici per la salute. Non sapete che sport far praticare ai vostri bambini? Preparatevi a passare in rassegna le opere, una dopo l’altra, e a descrivere il gioco della pallacorda o trincotto (tanto amato dai piccoli principi), del pallone, dei birilli, del tiro alla fune, del calcio, dell’equitazione, del nuoto, dello sci. I vostri pargoli non amano il nuoto? Mostrategli le incisioni di Melchisédec Thévenot del 1782 che rappresentano il nuoto come una danza o un’acrobazia. Sono poco avvezzi alle regole? Guardate i tre putti alati ritratti da Isidoro Bianchi: due di loro sembrano cimentarsi nel tiro alla fune, mentre il terzo, che rappresenta l’ira, lascia la scena, isolato e rabbioso per non aver seguito le regole, con una corda spezzata in mano. Ogni sport ha le sue regole, ma ogni sport è anche un gioco. Ce lo ricordano i “59 passi” di Marzia Migliora, impegnata, in una video proiezione, a camminare in punta di piedi su una distesa di biglie il più a lungo possibile, senza posare i talloni a terra.

L’arte gymnastica, per gli artisti contemporanei, diventa un’esperienza del limite e il movimento – filmato, registrato, messo in loop e infinitamente ripetuto – una via per la concentrazione e la conoscenza di sé.

Negli spazi della Rotonda del Talucchi, all’interno del cortile dell’Accademia Albertina, sono raccolte le opere degli studenti che hanno affrontato la questione della rappresentazione del corpo umano in tutte le sue possibili varianti iconografiche e di medium con metodo e leggerezza, rigore e invenzione. Perché lo sport, infine, è anche spettacolo. La discesa di un funambolo dall’alto di una torre nel dipinto di Pietro Domenico Olivero del 1736 attesta l’esistenza di una categoria di professionisti dell’atletica che, insieme a ballerini e teatranti, animavano feste e mercati popolari. Le esibizioni, invece, delle cheerleader, nel progetto dedicato al cricket realizzato da Franco Airaudo a New Delhi nel 2013, mostrano l’esercizio dell’attività sportiva in una società ormai globalizzata.

[Simona Savoldi]

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