Si possono lasciare i figli a casa da soli? E’ rimbalzato agli onori della cronaca l’episodio di un padre denunciato per abbandono di minore perché aveva lasciato il figlio in casa da solo, a 11 anni, per una ventina di minuti: giusto il tempo di sgranchirsi le gambe dopo un pranzo domenicale.
La vicenda non è di quelle che succedono a tutti: si inserisce in un più ampio contesto giudiziale con una coppia che ha un livello di conflittualità altissimo. L’uomo e la donna, che sono stati portati in tribunale, sono i genitori del bambino “abbandonato” e stanno divorziando contendendosi l’affidamento del figlio, il che li porta, infantilmente, a sfruttare ogni accadimento per spuntare la “vittoria”.
L’abbandono di minore nella legge italiana
Ma esattamente, cosa si intende per abbandono? Il codice penale italiano sanziona con la reclusione da 6 mesi a 5 anni “chiunque abbandona una persona minore degli anni 14, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura”.
Una sanzione che si applica però solo nei casi in cui il soggetto venga abbandonato, ma da questo comportamento discenda un vero e proprio stato di pericolo.
Bisogna sempre esaminare ogni singolo fatto e verificare, di volta in volta, se effettivamente ricorrano le condizioni dell’abbandono, così come descritto dal nostro legislatore.
Lasciare i figli a casa da soli: cosa succede nel resto d’Europa
Certamente viviamo in un paese di “mammoni”, in cui, per dirne una, un preside è stato condannato per non aver consegnato un minore a un adulto all’uscita da scuola laddove nel resto d’Europa (soprattutto nel nord, ma curiosamente Spagna e Grecia sono molto liberali) non esistono leggi che obblighino i genitori a portare a scuola i figli (e ad andare a riprenderli).
Il Belgio non vieta, anzi regolamenta: esistono leggi che consentono ai minori, a partire dai 12 anni, di andare e tornare da soli da casa a scuola.
Addirittura, in Germania, esistono leggi che incentivano i minori a essere autonomi e indipendenti, pur riconoscendo il dovere dei genitori a vigilare sui propri figli.
E che dire della prassi tipicamente nordica, che accumuna un po’ tutti i paesi dalla Danimarca all’Islanda, della “nanna sotto zero”? Chi ha avuto occasione di visitare una capitale del nord Europa avrà notato le file di passeggini fuori dai ristoranti, con tanto di bambini ben incappucciati che dormono, mentre i genitori all’interno mangiano tranquillamente. Difficilmente questa abitudine si diffonderà in Italia.
E nemmeno si diffonderà negli Stati Uniti: nel 1997, infatti, una turista danese fu arrestata per abbandono di minore per aver praticato ciò che normalmente faceva in patria, ovvero per aver lasciato la figlia in carrozzina fuori dal ristorante mentre lei e il marito mangiavano all’interno. A poco è valso spiegare alla polizia americana che a casa sua era un’usanza normale.
In Danimarca non ci sono pericoli per i minori? In Belgio e in Germania le città sono più sicure? In Italia (e negli Stati Uniti) la legge è troppo soffocante?
Chi può dirlo? Ci sono studi che mostrano la sempre minore libertà di movimento dei figli, a fronte di società sempre più sicure e controllate. Ma la legge è legge e come adulti responsabili dei propri figli, bisogna tenerne conto quando si decide di lasciare i figli da soli a casa.