Come e perché le faccende domestiche sviluppano competenze e incoraggiano autonomia e responsabilità
C’è un ambito in cui i genitori moderni si aspettano meno dai propri figli rispetto ai genitori delle generazioni passate: le faccende domestiche.
Circa l’80% dei genitori con figli piccoli ammette di aver contribuito alla gestione casalinga durante la sua infanzia, ma solo il 30%, oggi, si fa aiutare dai figli. Lo dice un sondaggio di Braun Research, che si occupa di ricerche di mercato.
Eppure le faccende domestiche aiutano a sviluppare competenze fondamentali e incoraggiano il senso di responsabilità e l’autonomia.
Per questo è importante assegnare ai bambini alcuni compiti, ma non aspettatevi che i bambini imparino da soli. Occorre svolgere più e più volte le mansioni insieme, mostrando come fare includendo necessariamente qualcosa che serva anche agli altri membri della famiglia: non basta che i bambini si rifacciano il proprio letto.
Apparecchiare e sparecchiare, tenere pulito uno spazio comune, nutrire i pets di casa, stendere i panni e caricare la lavastoviglie sono, alla prova dei fatti, elementi importantissimi per la vita futura.
Il kit-asilo giapponese
Non solo grembiulino e pantofole, anche lo zokin, un bello straccio da usare per pulire l’aula. Questo è il kit che i bambini giapponesi devono portare a scuola fin dai primi anni dell’asilo.
In Giappone è consolidata abitudine che gli scolari tirino a lucido le aule, gli spazi comuni e persino i giardini scolastici. La pulizia è considerata, a ragione, un modo per prendersi cura di sé stessi e degli altri, creando coesione e spirito di collaborazione.
Avere cura delle proprie cose e dei luoghi frequentati in giapponese si chiama o-soji, che tecnicamente vuol dire fare le pulizie di casa, ma è un concetto più ampio, in cui entrano anche l’armonia e la spiritualità.