La parola “empatia” deriva dal greco e identifica la capacità personale di “mettersi nei panni” degli altri, di entrare nel “pathos” dell’altro, nella sua dimensione interiore. È una forma efficace di comunicazione interpersonale e aiuta a entrare in sintonia con la persona con cui si interagisce. Soprattutto se si tratta di un bambino.
Il bambino al centro
“L’empatia arricchisce le relazioni, rende il bambino più sicuro della presenza dell’adulto, favorisce l’apprendimento del controllo delle emozioni e aiuta nella costruzione di un legame forte”, racconta Sara Perona, dottoressa in Scienze e Tecniche Psicologiche. “La comunicazione è una componente fondamentale delle relazioni umane. Attraverso di essa non passano solo le parole, ma anche il significato che si riveste per l’altro. Quando un genitore comunica con il proprio bambino, deve adeguare gli strumenti utilizzati per rendere possibile la comprensione. Per esempio, quando il bimbo è piccolo, è più facile entrare in uno scambio comunicativo con il gioco o il disegno, invece che con le parole. In ogni modo, quando si comunica si deve sempre concentrare l’attenzione su chi sta ricevendo il messaggio”.
Empatia e comunicazione positiva
Ma quali sono gli errori più comuni nel relazionarci ai nostri figli? “Spesso, quando l’adulto comunica, tende a utilizzare espressioni generalizzanti e in seconda persona piuttosto che specifiche per la situazione e riguardanti il proprio stato. Un altro errore comune è quello di far notare i comportamenti negativi, invece che lodare quelli positivi. Il bello della lode è che stimola il bambino a ripetere quel che viene apprezzato dall’adulto e a entrare in una relazione empatica con lui. I modi con cui i bambini comunicano con gli adulti sono molteplici: la comunicazione può passare attraverso una carezza, un disegno, il desiderio di giocare insieme, un capriccio, il pianto. Quel che fa sì che lo scambio comunicativo sia efficace è la capacità di comprensione e di partecipazione empatica. Una delle strategie più efficaci per migliorare la relazione comunicativa con i bambini è provare a mettersi nei loro panni, chiedendosi cosa ci si vorrebbe sentir dire”.
Rispettare la diversità
E cosa fare invece quando i genitori hanno opinioni diverse sull’educazione e la relazione con i figli? “Succede molto spesso ma non è necessariamente disfunzionale. Anzi, può diventare costruttivo per la relazione di coppia e genitoriale, se ciascun genitore riconosce la diversità nell’altro, la rispetta e accetta di trovare un compromesso, che derivi dall’integrazione delle visioni di entrambi. In questo modo, il bambino capirà che i genitori si muovono all’unisono nei suoi confronti e sentirà di poter fare affidamento su questa coerenza”.