L’epica del Rinoceronte: il rugby anche per i papà

da | 24 Set, 2017 | Lifestyle, Persone

Incontriamo Enrico un venerdì mattina. La sera prima, a notte fonda, ha smaltito l’adrenalina della partita in un lungo terzo tempo, poi è crollato in un sonno breve e inconsapevole. Lo troviamo così, appena sveglio, sopravvissuto e felice. “Ho scoperto – sorride Enrico – di non disporre di parti del corpo inermi e insensibili. Stamattina sembra che ogni componente sia fonte di dolore post-traumatico: i muscoli urlano, le ossa scricchiolano, le articolazioni cigolano. Ma il venerdì mattina un papà-rinoceronte si sente realizzato: riesce ad alzarsi e torna al quotidiano con rinnovato ottimismo”. Enrico è uno dei papà che hanno fatto squadra. Si sono conosciuti ai corsi di rugby dei figli e hanno scoperto la comune passione per la palla ovale. Insieme, hanno deciso di formare una squadra.

 

Di rugby, placcaggi e altre facezie

La storia dei Rinoceronti è una storia in cui, per una volta, sono i padri a seguire le orme dei figli. Si allenano nelle sezioni giovanili della Propaganda del CUS Torino Ad Maiora Rugby 1951, nel Moncalieri e nel Rugby San Mauro. “Le ragioni che portano un gruppo di adulti consenzienti a mettere a repentaglio la propria incolumità per la voglia di provare l’esperienza di un placcaggio o di una ruck – racconta Enrico – sono tutte racchiuse nelle sensazioni uniche che si provano solcando il campo durante un allenamento. C’è anche chi ha abbandonato lo sport che faceva per dedicarsi a questa nuova, travolgente passione. Non siamo dei virtuosi, non conosciamo i segreti di una maul o i particolari in grado di far la differenza in una touche, ma la nostra debolezza è la virtù che ci tiene uniti. La stessa verginea ignoranza che ci accomuna ai figli quando si sono avvicinati la prima volta al rugby: uno sport meraviglioso”.

 

Passioni in comune

“Arriviamo da Torino e cintura: non siamo rugbisti per foggia fisica, lo siamo per i valori e per le sensazioni che la palla ovale trasmette a chi, a ogni livello, solca i campi”. Partendo dal concetto che “Non si è mai troppo vecchi per giocare a rugby”, i Rinoceronti raccontano le loro gesta all’inseguimento della palla ovale sulla pagina Facebook RinocerontiRugby. Da qui reclutano forze di ogni tipo. Un gran lavoro, tante energie, tanto divertimento che si festeggiano a fine allenamento con un paio di birre nella Club House. Bellissimo essere papà, vero? We love Rhinos!

VEDI ANCHE: George Fabio Biagi, il papà del rugby

 

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