Cosa fare in caso di febbre? La Società Italiana di Pediatria ha risposto con delle semplici linee guida, liberamente consultabili sul sito Internet (www.sip.it), condivise da tutti i pediatri e basate sulle migliori conoscenze disponibili. Le prime raccomandazioni riguardano dove e come misurare la temperatura: all’ascella e con il termometro elettronico. I termometri a mercurio non sono più in produzione e vendita, il termometro “da orecchio” (timpanico) a infrarossi dovrebbe essere evitato per il maggior pericolo di errori nella misurazione e nella lettura del display.
Per favorire la diminuzione della temperatura non sono indicate manovre fisiche, come per esempio le spugnature, la doccia fredda o la borsa del ghiaccio, che sono utili solo in caso di ipertermia, cioè quando si presenta un forte aumento della temperatura corporea, fino a 41,5° interni (il famoso “colpo di calore”).
Non si devono dare cortisonici o acido acetilsalicilico (meglio noto come aspirina). Gli unici medicinali tollerati sono paracetamolo e ibuprofene (acquistabili in farmacia, sia come farmaci generici, sia con diversi nomi commerciali). I farmaci vanno presi solo quando si presenta, oltre alla febbre, uno stato di malessere generale; non è raccomandato un loro uso associato o alternato.
Il paracetamolo può essere utilizzato fin dalla nascita, ma nei bambini con meno di un mese di vita, in caso di febbre, è sempre consigliato il ricovero in ospedale, perché potenzialmente a rischio di una malattia grave. La somministrazione del paracetamolo deve avvenire preferibilmente per via orale, perché la dose è più precisa e l’assorbimento è più costante; è consigliata la via rettale (supposte) solo nel caso di vomito. La dose standard da somministrare deve essere calcolata in base al peso del bambino e non all’età; per dosare il farmaco si devono utilizzare gli appositi misurini oppure una siringa-dosatore ma non cucchiai o cucchiaini di uso domestico, che possono avere capacità diverse. Dosaggi elevati somministrati per via rettale aumentano il rischio di tossicità e se c’è il sospetto di un’intossicazione è bene rivolgersi immediatamente a un Pronto Soccorso. Nella varicella non è consigliabile l’impiego dell’ibuprofene.
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