Sono sempre di più i genitori che, dopo la nascita, ricorrono all’osteopatia per verificare la presenza di modellamenti errati nel corpo del neonato
L’osteopatia è una pratica manuale complementare che si focalizza sulla ricerca della salute del paziente – l’omeostasi – più che sulla malattia, ricercando le cause di stati di malessere e riportando la giusta armonia nel corpo.
Negli ultimi anni sono sempre di più i genitori che si ricorrono all’osteopatia anche per il neonato, per una prima visita nei primi mesi dopo la nascita. “Il corpo dei bebè è caratterizzato dai modellamenti acquisiti nel corso dei nove mesi di gravidanza e durante il parto. Questi modellamenti, se asimmetrici, possono condizionare lo sviluppo successivo di tutto il corpo – spiega Laura Abrigo, fisioterapista e osteopata, specializzata in osteopatia pediatrica -. Per questo motivo, una visita nei primi mesi può rivelarsi molto utile”.
L’esperienza in utero e l’osteopatia per il neonato
Perché è meglio correggere i disallineamenti il prima possibile? “Il corpo dei neonati attraversa un periodo di rapida crescita ed è formato ancora da cartilagine: intervenire e correggere eventuali asimmetrie in questo periodo è più semplice, porta a dei risultati molto più efficaci e stimola una crescita ossea corretta”. Tra i disallineamenti che spesso si riscontrano nei piccolissimi, c’è quello dell’assetto mandibolare. Risolvere questa disfunzione è importante perché altrimenti potrebbe diventare una delle cause primarie di problemi all’arcata dentale durante la crescita. E chi tra noi genitori non ha paura dell’apparecchio per i denti?
Azione sul sistema nervoso
Anche il cranio del bambino può subire piccole disfunzioni durante il parto.
“Dal cranio partono dodici nervi – spiega la dottoressa Abrigo -. Uno di questi è il nervo vago, a cui gli osteopati prestano molta attenzione. Il nervo vago ha un’influenza sul sistema digestivo, intestinale e sul sonno e le sue disfunzioni possono perciò avere ripercussioni su riposo e alimentazione dei neonati. Il compito dell’osteopata è migliorarne la funzionalità, portando equilibrio”.
Nuove ricerche: l’intestino al centro
Recenti ricerche hanno portato l’osteopatia a guardare sempre più al funzionamento intestinale come fondamentale per il benessere di tutto il corpo. Nel caso del neonato, la presenza del microbiota intestinale sembra essere al centro di tutto. Un bambino infatti, nasce con assenza di flora batterica, che inizia a formarsi entrando in contatto con i batteri della mamma durante il parto naturale e si sviluppa ulteriormente con l’allattamento al seno. In caso di parto cesareo e di allattamento artificiale si può verificare una disbiosi intestinale con disturbi generali come coliche, rigurgiti, dermatiti o muco nasale. L’intervento osteopatico sul nervo vago può in questi casi contribuire a ripristinare la completa funzionalità dell’apparato intestinale.
Migliora l’allattamento
Molti genitori si rivolgono all’osteopata perché cercano soluzioni a problemi specifici. “Tra i più diffusi ci sono i problemi relativi all’allattamento, coliche e difficoltà legate al sonno – racconta la dottoressa Abrigo -. Spesso le difficoltà nell’allattamento derivano da problemi di attacco: andando ad agire sulle asimmetrie mandibolari cambia la modalità di attacco del bimbo, la poppata ha una durata minore e si riducono disturbi come ragadi o mastiti”.
Riequilibrare le asimmetrie
L’osteopatia può rivelarsi utile anche durante l’infanzia e l’adolescenza. In particolare, durante i cosiddetti “scatti di crescita”, l’osteopata contribuisce a una crescita armoniosa del corpo, intervenendo per correggere assetti posturali scorretti. L’intervento osteopatico serve anche a riequilibrare le asimmetrie in seguito a eventi traumatici come cadute, slogature e posture errate adottate nella vita quotidiana o praticando particolari tipi di sport.