Nel centro di Mestre c’è M9, un museo innovativo e multimediale dedicato al secolo appena concluso (e poco studiato a scuola). La sua visita è coinvolgente e indimenticabile, assolutamente consigliata a grandi e piccini
M9, il museo del ‘900, è la nuova attrattiva di Mestre. Uno scrigno architettonico che contiene il più effervescente e coinvolgente racconto del Novecento italiano, comprensivo di intrattenimento, servizi e tanta, tantissima tecnologia immersiva.
Si trova nel distretto di rigenerazione urbana di Venezia Mestre, un progetto della Fondazione di Venezia, che ha investito 110 milioni di euro per contribuire al rilancio della cittadina.
Nuovissimo nella concezione e negli spazi, M9 è una piccola “smart city” che, grazie all’impiego diffuso di nuove tecnologie, sostenibilità ambientale, mobilità ed efficienza energetica, offre servizi innovativi per migliorare la qualità di vita dei cittadini.
M9: un museo in un involucro speciale
Progettato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, M9 è stato presentato alla Biennale di Architettura di Venezia. L’edificio si presenta con numeri di tutto rispetto: 10.000 metri quadri complessivi, sette corpi di fabbrica, tre nuove edificazioni. Contiene un grandissimo auditorium e un cinema 4K, con 200 postazioni di visori VR: la gioia per chi vuole sperimentare la realtà virtuale.
Lo spazio espositivo è di 2.610 metri quadri. Altri 1.400 metri sono destinati a esposizioni temporanee ed eventi di fotografia, arte, design e tecnologia. Parcheggi e aree commerciali aiutano a sostenere il bilancio del museo, che è dotato di una tecnologia altamente green. Si va dal riscaldamento geotermico, con sonde che scendono in profondità per produrre il 100% del riscaldamento e il 40% del rinfrescamento, ai pannelli fotovoltaici, all’uso di materie prime e tecniche costruttive ecocompatibili. Obiettivo? La certificazione di sostenibilità ambientale ed energetica Leed Gold ottenuta da un famoso parente, il MUSE, Museo della Scienza di Trento.
L’edificio è bellissimo, ben integrato nel contesto urbano, con le mattonelle color rosso veneziano, mattone e salmone che richiamano la tradizione architettonica della città.
Cosa c’è dentro M9
Il ‘900, il secolo appena trascorso, è raccontato con passione e trasporto, suddiviso in otto grandi aree tematiche. Contiamo la popolazione nella sezione Demografia e strutture sociali. Ripercorriamo i costumi e gli stili di vita.
Guardiamo retrospettivamente i progressi della scienza, della tecnologia e dell’innovazione. Discutiamo di economia, lavoro, produzione e benessere. E poi di paesaggi e di insediamenti urbani. C’è lo Stato, le Istituzioni, la politica, l’educazione, l’informazione, la formazione.
E tutto si conclude con una riflessione su cosa ci fa sentire italiani.
I contenuti sono stati curati da un pool di storici, sociologi, architetti e scrittori. I materiali provengono da oltre cento archivi italiani pubblici e privati, comprese le Teche Rai, l’Istituto Luce, La Fondazione Treccani, il Centro Storico Fiat, l’Archivio storico di Eni, la Fondazione FS italiane.
Tecnologia per l’intrattenimento
Le tecnologie innovative, come i visori, sono l’elemento caratterizzante della visita. Piacciono ai visitatori di tutte le età e permettono la navigazione in ambienti 3D. E se non basta, ci sono dispositivi multitouch, ologrammi, sistemi di focalizzazione del suono e ambienti immersivi, per una visita che è difficile dimenticare.
Due ore e mezza di test per ciascun collaudatore non sono bastate per provare tutte le installazioni multimediali: 980 apparati audio-video, 180 monitor, 110 proiettori, 56 workstation, 51 video-player, tecnologia 3D, giochi postazioni interattive. C’è di tutto.
Una visita pazzesca
Perché un museo del Novecento? Perché mancava. Per conoscere la storia nazionale recente. Per raccontare l’Italia ai suoi cittadini e al resto del mondo.
Come dice il coordinatore del comitato tecnico-scientifico, Gianni Toniolo: “Il secolo scorso è stato paradossalmente il migliore e, al tempo stesso, il peggiore della storia umana”.
La quantità di beni a disposizione di ogni cittadino è cresciuta, la durata media della vita è raddoppiata, l’incidenza delle malattie drasticamente ridotta, la quantità di lavoro diminuita, l’analfabetismo sconfitto, l’istruzione cresciuta.
In negativo, ci sono state due lunghe guerre con milioni di morti, l’Olocausto, l’uso di armi nucleari, il problema ambientale.
Un museo così, in Italia, semplicemente, serviva. E mentre giriamo nelle stanze buie, illuminate dalle installazioni multimediali, restiamo affascinati dai grandi schermi che rimandano immagini, grafici, video, testimonianze dirette.
La realtà virtuale per vivere la storia
La realtà virtuale ci aiuta a capire il passato. Le stanze del museo si animano con le storie dei personaggi dei decenni passati.
C’è L’Oculus, il visore che ci porta nella realtà aumentata e virtuale, che mostra i cambiamenti di un secolo, entrando nella cucina delle famiglie italiane. Sorvoliamo i cento anni di Porto Marghera e del suo polo industriale e poi entriamo in fabbrica, sperimentando la catena di montaggio per costruire una automobile.
Sussultiamo dalla paura all’interno della ricostruzione di un rifugio antiaereo durante un bombardamento, con tanto di rimbombo e pareti che tremano. Andiamo a ballare in discoteca dove, se ci si mette a ballare in gruppo, il volume della musica aumenta.
Nell’Arena, al secondo piano, si alternano immagini e comizi della storia del Paese, grazie ai materiali forniti dagli archivi.
Si esce dopo due ore e mezzo, felici. E ci si domanda: “quando torniamo?”.
I Lab per bambini e famiglie
Sono naturalmente previsti dei laboratori didattici. Si chiama M-Children lo spazio multimediale interattivo guidato per i bambini.
Attraversa i vari exhibit, con la spiegazione e la sperimentazione di materiali filmati, tracce audio, applicazioni. L’operatore fornisce spunti e suggestioni durante il percorso, così i partecipanti sono coinvolti in attività creative.
Alcuni laboratori proposti: Viaggio nelle emozioni. Progettazione urbanistica: diamo forma alla nostra città. Inventore per un giorno. La macchina del tempo: guardare al passato per comprendere il presente. I lab sono da prenotare. L’indirizzo a cui scrivere è prenotazioni@mchildren.it.
Dove si trova M9
Il nuovo M9 si trova nel centro di Mestre, in via Poerio. E’ raggiungibile col tram sia arrivando dalla stazione di Mestre (con fermata Via Olivi) sia per chi viene da Venezia (con fermata Mestre Centro).
Per pernottare a buon prezzo e in ambiente adatto alle famiglie e ai giovani, segnaliamo due nuovissime strutture, entrambe vicine alla stazione di Mestre e alla fermata del tram l’Anda Venice Hostel (Via Ortigara 10, www.andavenice.com) e AO Hostels (Via Ca’ Marcello 19, www.aohostels.com).
Da visitare, senza indugio
Realizzazione e sviluppo di M9 sono stati affidati a Polymnia Venezia. Il direttore del museo, Marco Biscione, ha lasciato la guida del Museo di Arti Orientali MAO di Torino per Mestre ed è stato scelto tra 117 candidati per guidare il nuovo M9, che, con parole sue, è “un’occasione unica per guardare al futuro, in un contenitore unico in Italia.”
Anche Torino e Milano hanno spazi espositivi dedicati al Novecento, ma con prospettive diverse. M9 invece si presenta al grande pubblico non con una, ma dieci marce in più.
Merita una visita assolutamente, con figli grandi e piccoli al seguito e, perché no, con i nonni. Quelli che, nella nostra famiglia, hanno vissuto il secolo passato più di tutti noi.