Mamme alla pari è una rete di supporto pratico ed emotivo, offerto dalle mamme alle mamme, per affrontare insieme le difficoltà dell’allattamento e del puerperio
Per secoli i genitori hanno imparato l’arte di crescere i figli dalla propria comunità. L’esperienza e la saggezza acquisite dagli anziani erano l’unico sostegno per affrontare il puerperio e i primi anni di vita del bambino.
Succede così ancora in molti paesi del mondo (e non è detto che sia la soluzione migliore), ma nel nostro contesto sociale tutto è cambiato, radicalmente. La facilità con cui si accede a informazioni, spesso confuse o contrastanti, sulla rete e sui social, porta i neo-genitori ad avere tante nuove idee, ma anche a una sensazione di inadeguatezza, solitudine e confusione.
Nasce per rispondere a questo problema “Mamme alla Pari”, una rete di supporto da mamma a mamma, per condividere emozioni, informazioni, paure e difficoltà.
Chi è la Mamma alla Pari
La Mamma alla Pari, o Peer supporter, offre un sostegno volontario subito dopo la nascita: un aiuto psicologico e pratico, in grado di indirizzare la neo-mamma verso le figure professionali più adatte.
La Mamma alla Pari segue un corso di formazione per aggiungere alla propria esperienza una conoscenza più ampia soprattutto per quanto riguarda i possibili problemi nell’allattamento.
“Essere Mamma alla Pari – racconta Nadia, da poco entrata nella rete – per me significa saper accogliere i sentimenti della nuova madre, darle forza per chiedere aiuto e sostenere le sue preoccupazioni in un momento delicato”.
La Mamma alla Pari è diversa da una nonna: ha vissuto la stessa esperienza di recente e soprattutto è una figura non emotivamente coinvolta, con una visione più oggettiva in quanto esterna al nucleo familiare.
Non fa diagnosi, ma offre un supporto che ha l’obiettivo di far vivere un puerperio nel modo più sereno possibile. “Anche se circondata dalla famiglia – continua Nadia – la neo-mamma può sentirsi sola e incompresa, nel turbinio delle nuove dinamiche e relazioni dettate dalla nascita”.
Il sostegno che avremmo voluto avere
Una Mamma alla Pari fa leva sulla propria esperienza emozionale per aiutare la nuova famiglia a fare le scelte più adatte.
“Quando si diventa genitori, imparare a scegliere è una delle prove più grandi – spiega Nadia -. Non è facile rompere gli stereotipi legati alla maternità e alla genitorialità: riuscire a liberarsi da giudizi e pregiudizi è una sfida importante per vivere questo ruolo nel modo più adatto a noi e al nostro modo di vivere”.
Anche quando non ci sono difficoltà apparenti, la nascita di un figlio resta una fase particolare e difficile della propria vita, in cui spesso manca il semplice ascolto e il confronto tra pari. “Nonostante io abbia avuto un bella esperienza di parto e nessun problema particolare per avviare l’allattamento – racconta Nadia – devo ammettere di aver pianto molto durante il primo mese di vita del bambino. I pensieri sono tanti, a volte inspiegabilmente negativi. Una figura come la Mamma alla Pari era quello di cui avrei avuto bisogno. Fisicamente non ero sola, ma mi sentivo sola nel mio nuovo ruolo. Avrei voluto condividere il carico con qualcuno”.
Una rete contro la solitudine
Fenomeni come il babyblues, la depressione postpartum o le difficoltà nell’allattamento possono essere causati da solitudine e scarso supporto.
“La depressione del dopo parto esiste, ma nella maggior parte dei casi una mamma non è depressa – spiega Nadia -. Semplicemente si sente tanto stanca e prova difficoltà nel comprendere le esigenze del neonato. Questo può avere un effetto davvero disarmante”.
Creare una rete di mamme che vogliono aiutare altre mamme a superare le fasi difficili significa gettare le basi della solidarietà femminile utile e necessaria per le donne che diventano madri. A maggior ragione, la rete serve nelle comunità urbane, dove l’isolamento – fisico e psicologico – è un elemento comune.
Incontrare una Mamma alla Pari
Nadia ha seguito il suo percorso di formazione presso l’associazione Custodi del Femminino, che promuove l’informazione, l’empowerment e la consapevolezza. Un colloquio finale le ha permesso di ottenere la qualifica di Mamma alla Pari.
“Mi fa sentire bene sentirmi utile e in grado di aiutare altre mamme – dice -. Inoltre ho trovato il corso utile, non solo per le conoscenze acquisite, ma perché mi ha aiutato a ripercorrere la mia storia di mamma e comprendere meglio le difficoltà che ho avuto”.
Quali consigli si possono dare a una neo-mamma? “Il supporto fra mamme è utile, anzi, è fondamentale. Dove vivo io non avevo amiche con figli, ma ho frequentato con assiduità gli incontri dedicati come il tè delle mamme o le giornate sull’allattamento. Consiglio a tutte di uscire di casa sin dai primi tempi, per incontrare altre mamme e fare due chiacchiere, anche solo per condividere esperienze e difficoltà. Oggi suggerisco anche il supporto di una Mamma alla Pari, reperibile attraverso le associazioni formatrici e semplicemente con il passaparola”.
Chi cerca una Mamma alla Pari oppure un gruppo di sostegno può consultare il portale dell’associazione mami.org, che aiuta a individuare diversi tipi di appoggio a seconda della regione di appartenenza. E, ovviamente, è possibile seguire il percorso formativo e diventare Mamma alla Pari.