Manodopera è un film poetico ed emozionante che racconta la storia di una famiglia italiana emigrata in Francia
Presentato al quarantesimo Torino Film Festival, nella sezione fuori concorso, e precedentemente, in anteprima, al Festival Internazionale del cinema d’animazione di Annecy dove il film è stato premiato dalla giuria come miglior lungometraggio, arriva sugli schermi italiani l’attesissimo Manodopera (titolo originale: Interdit aux chiens et aux Italiens).
Diretto da Alain Ughetto, Manodopera è un film d’animazione realizzato in stop motion. La storia, autobiografica, racconta le vicende dei nonni di Alain, ma in quegli anni comuni a molti italiani, costretti ad emigrare all’estero a causa delle ristrettezze economiche e delle difficoltà lavorative e poi schiacciati dalla nascente, liberticida, razzista, nefasta e violenta, Italia fascista. Piemonte, secondo decennio del ‘900, Valadas Occitanes. In una delle valli Occitane ai piedi del re di pietra, il Monviso, vive la famiglia Ughetto: il padre Luigi, reduce della prima guerra mondiale, la madre Cesira e i loro figli. Fallito il tentativo di partire per cercare fortuna in America, Luigi, insieme a tutta la sua famiglia decide di tentare la fortuna oltralpe, in Francia. L’inizio è difficile, i migranti italiani non sono benvoluti. Trattati come ultimi e sfruttati come lavoratori per i mestieri più umili, minatori, spazzacamini, battilastra, la discriminazione è comune per tutti gli italiani in cerca di fortuna. Fuori dai negozi appare la scritta “Interdit aux chiens et aux Italiens”.
Film poetico, emozionante, che ripercorre l’odissea che molti migranti Italiani hanno dovuto patire in Francia, ma non solo, per il semplice desiderio di voler migliorare le proprie condizioni di vita. Destino comune a molti, troppi migranti provenienti da ogni latitudine.
Il lungometraggio, distribuito dalla Lucky Red, è un’opera da vedere, delicata e divertente ma al tempo stesso incisiva e necessaria, in un periodo, come quello attuale, dove certi rigurgiti discriminatori non sembrano, purtroppo, mai sopiti. Per tutta la famiglia, e non solo.