Un Grand Tour della Penisola, a visitar borghi suggestivi dove il tempo si è fermato all’epoca leggendaria per eccellenza: il Medioevo
A zonzo da nord a sud del Paese alla ricerca di piccoli borghi cristallizzati nel passato: a mo’ di cavalieri erranti, andiamo alla scoperta di luoghi dove il fascino e le fattezze del Medioevo perdurano intatti nel tempo.
L’antico granaio di Candelo
Nel Piemonte biellese, la cittadina di Candelo è nota per il suo celebre centro storico del Ricetto, autentico gioiellino medievale perfettamente conservato nella caratteristica struttura.
Antico borgo fortificato da mura (pare intorno all’anno mille) e cinto dal torrente Cervo, il Ricetto si staglia all’orizzonte, con la sua imponenza, nella parte più elevata del paese, offrendo una vista panoramica sull’intero comprensorio delle Prealpi biellesi.
Il Ricetto era utilizzato un tempo come grande ‘granaio‘ a protezione delle riserve di cibo e a riparo della popolazione in caso di attacchi esterni.
Vi si accede dall’unico ingresso, la Torre Porta: poi si può passeggiare tra le quiete antiche rue perpendicolari, respirando l’aria di Medioevo che ‘sprizza’ da ogni ciottolo.
Travel tips: il Ricetto di Candelo ospita, nelle diverse cantine ottimamente conservate, originali laboratori artistici. Da non perdere un incontro con il liutaio autoctono, artigiano costruttore di strumenti musicali tra cui la ghironda (tipica della musica occitana), nella cui bottega si trovano anche oggettistica e abbigliamento realizzati a mano.
Canale: museo all’aperto nell’antica contrada
Situata a metà strada tra il lago di Garda e le Dolomiti, Canale (o Villa Canale) è una delle quattro contrade costitutive (insieme a Villa Sant’Antonio, Villa Pastoedo e Villa Calvola) di Ville del Monte, la frazione principale del Comune di Tenno.
Mai sovraffollato e annoverato di recente tra i Borghi più belli d’Italia, Canale di Tenno possiede un cuore di pietra medievale risalente al Duecento, che ancora batte per tutti i visitatori che ne apprezzeranno la vivacità e il fascino, tra i vicoli stretti e lastricati, gli archi e le piazzette interne.
Dopo anni di abbandono alla fine della Seconda guerra mondiale, sorge a nuova vita tra gli anni ’60 e ’80 quando, oggetto di un’azione di recupero artistico-culturale, si trasforma in un museo all’aperto e diventa sede della Casa degli Artisti intitolata al pittore Giacomo Vittone.
Travel tips: con una camminata di una mezz’ora tra le graziose colline circostanti, si raggiunge lo smeraldino lago di Tenno, uno dei più puliti del Trentino: da vedere! E sempre per gli appassionati di acqua dolce, a un quarto d’ora di macchina si trova Riva del Garda, sulla sponda settentrionale (quella stretta) del Benaco, che vale assolutamente la pena visitare.
Bike tour tra gli splendori di Ravenna
Non esattamente un borgo ma dotata di un centro storico bike e ‘piedi’ friendly, Ravenna accoglie i visitatori con la sua bellezza intima e maestosa al tempo stesso, fregiandosi di una storia che l’ha vista capitale per tre volte: dell’Impero romano d’Occidente, degli Ostrogoti e infine dell’Esarcato bizantino.
È rimasta nelle cronache storiche anche per aver accolto negli ultimi tre anni della sua vita Dante Alighieri (esiliato da Firenze) che vi visse dal 1318 al 1321. Oggi è possibile visitare la tomba del Sommo Poeta che, dall’Ottocento, riposa in un tempietto neoclassico di marmo nel centro di Ravenna.
Ma non solo Dante. Qui ci sono otto mirabili monumenti antichi, riconosciuti 1996 dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità: il mausoleo di Galla Placidia, il battistero Neoniano, la basilica di Sant’Apollinare Nuovo, il mausoleo di Teodorico, il battistero degli Ariani, la basilica di San Vitale, la Cappella del Palazzo Arcivescovile e la basilica di Sant’Apollinare in Classe (l’unica un po’ fuori città, si trova a 8 chilometri dal centro).
Queste meraviglie sono imperdibili tutte ma se non si sa da dove cominciare il tour, il consiglio è la Basilica di San Vitale: a dispetto della sobrietà dello stile della facciata, spiazzerà con la magnificenza dei colori all’interno, il raffinato gusto orientale e i mosaici più noti raffiguranti l’imperatore Giustiniano e la moglie Teodora.
Travel tips: 1321-2021, Cade quest’anno il settecentesimo anniversario della morte di Dante. Due consigli di lettura: per i bambini un primo approccio al mondo dantesco può essere “La divina avventura. Il fantastico viaggio di Dante” (Coccole Books). Per noi adulti il molto godevole “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia” di Aldo Cazzullo.
I cipressi di Bolgheri
Cinta dal castello del tredicesimo secolo di proprietà della famiglia Della Gherardesca, al termine del magnifico viale dei Cipressi (sì, è proprio quello della poesia!), Bolgheri è una frazione di Castagneto Carducci di straordinaria bellezza, sia per il borgo in sé che per il territorio circostante.
Il centro, benché molto turistico, è davvero un gioiello, tra curate abitazioni in pietra caratteristiche toscane, ottime osterie, poetiche piazzette.
Tutto intorno all’abitato si apre poi l’incanto verde e marrone della terra, di vini pregiati e ricca di storia.
Travel tips: zona ideale per una vacanza estiva in famiglia (a pochi chilometri c’è il mare con spiagge lunghe e poco affollate) alla scoperta di piccoli borghi. Da provare, sulla strada bolgherese immersa nella campagna, una sosta a un locale tipico che offre l’opportunità di un aperitivo suggestivo, sdraiati sul prato con coperte e lanterne al calar del sole.
Una perla unica: Civita di Bagnoregio
Tra i borghi fantasma, nota con l’appellativo di “città che muore” per la perdita del 25% del suo territorio a causa di frane e terremoti, Civita di Bagnoregio, in Lazio, è una perla rara di antichità nel cuore della Tuscia.
Magico e surreale, il borgo è arroccato sulla vetta di un’altura di tufo ed è raggiungibile solo attraverso uno stretto ponte pedonale di 300 metri, sospeso nel mezzo di un suggestivo panorama.
Civita, con i suoi soli 12 abitanti, è veramente tutta da ammirare: dalla Porta San Maria all’ingresso appena superato il ponte, alla chiesa romanica di San Donato; senza dimenticare la grotta di San Bonaventura: un’antica tomba scavata a strapiombo sul muro di tufo dedicata a Frate Bonaventura da Bagnoregio che fu, nel Duecento, biografo di San Francesco di Assisi.
Travel tips: per accedere al paese è necessario un ticket da pochi euro. Pare che Civita di Bagnoregio abbia ispirato il genio dell’animazione, Hayao Miyazaki, nella creazione di uno dei suoi capolavori, “Laputa – Castello nel cielo”, assolutamente da vedere a fine gita.
Il cuore di pietra di Vico del Gargano
Un po’ discosta dai maggiori flussi turistici della Puglia, Vico del Gargano è tra i borghi pugliesi più apprezzati. Un presepe di casette bianche e strette appoggiate l’una all’altra.
Il paese, situato a circa 6 chilometri dal litorale pugliese e poco più di 10 dalla Foresta Umbra, ha un cuore di pietra dominato dal castello dalla sagoma quadrilatera, da architetture medievali, portali intagliati e scalinate nella roccia.
Presso un antico frantoio trecentesco è poi possibile visitare il Museo del Trappeto, per saperne di più riguardo alla secolare tradizione della produzione dell’olio.
Travel tips: con lenzuola stese al sole e facciate con portoni di legno caratteristici, il vicolo del Bacio è il luogo ideale per un selfie di famiglia amorosa.
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