Il gioco del disordine è un’attività sensoriale che toglie un sacco di soddisfazioni e insegna a prendersi cura delle proprie cose
Facile, utile e un sacco formativo. Quanti ne vorremmo di giochi così. Il “messy play”, anche detto gioco del disordine o gioco disordinato, è un’attività semplice ed educativa che curiosamente incontra grande entusiasmo nei bambini e forte riluttanza negli adulti.
Perché? Forse l’idea di sporcarsi un mondo non mette di buon umore il genitore che deve ripulire, ma c’è un equivoco di fondo. Questo è un gioco in cui si pulisce. E’ il caos che torna ordine, la sporcizia che si fa pulizia, la bellezza che trionfa.
Il set di gioco
Per giocare servono pochi elementi, quasi tutti riciclabili
- Una bacinella
- Schiuma da barba delicata (dai 5 – 6 anni)
- In alternativa, per i bambini piccoli, bianco d’uovo montato o panna montata
- Piccoli dinosauri o pezzi di costruzioni o bamboline
- Una bacinella piena d’acqua
- Una spugna
- Uno spazzolino
- Eventuali tazze o piccoli contenitori di plastica
- Due o tre asciugamani
Come si gioca
Il gioco comincia proteggendo l’area che verrà utilizzata, il pavimento o il tavolo. Si prendono i giochi, meglio quelli un po’ sporchi che non si lavano mai, e si mettono nella bacinella. Si copre tutto con un’abbondante spruzzata di schiuma da barba (o albume montato).
Si dispongono tutto intorno tazze, spazzole e spugnette. Il bambino è invitato a infilare le mani nel mischione bianco e tirar fuori i giocattoli, spazzolarli, sciacquarli, asciugarli e ripetere il ciclo fino a esaurimento.
Perché giocare
Il gioco del disordine aiuta i bambini a sviluppare le prime capacità motorie. Quando le mani si tuffano nella schiuma i bambini percepiscono un’esplosione sensoriale. Lasciare segni sulla materia, lavorarla, rintracciare il pezzo mancante, pulire, sciacquare, asciugare, percepire i diversi materiali significa perfezionare le capacità sensoriali, oltre a usare intensamente dita, polsi e braccia.
E alla fine, tutti sotto la doccia!