I nei compaiono nei primi anni di vita dei bambini e vanno tenuti sotto controllo, soprattutto per chi è a rischio o ha familiarità con il melanoma
Difficilmente il primo neo sfugge all’attenta e acuta vista di mamma e papà e da subito ci si chiede: ma i nei sono da controllare? Ecco qualche consiglio per una corretta prevenzione e un giusto monitoraggio, senza allarmismi.
La comparsa dei nei
Quelli che comunemente chiamiamo “nei”, in medicina sono più precisamente definiti “nevi”. Si tratta di macchie della pelle provocate da cellule dell’epidermide, i melanociti, che producono melanina. Queste macchie sono benigne (in rarissimi casi si tratta di melanomi maligni) e fisiologicamente compaiono in età pediatrica.
Sono pochissimi (si sfiora l’1%) i bambini che nascono con nevi congeniti e in quel caso è necessario un controllo nelle prime settimane di vita. Normalmente invece i nei compaiono nei primi anni di vita. È assolutamente normale e per questo motivo non è necessario un controllo a ogni comparsa. Gli adulti mediamente arrivano ad avere 20 o 30 nevi.
Quando fare il controllo
Ci sono alcuni casi in cui è necessario fare un controllo, per esempio quando compaiono nei atipici in età pre-puberale.
I nei atipici si contraddistinguono per il colore roseo-rosso o nerastro e vanno sottoposti a controllo. Secondo le indicazioni dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, i soggetti che vanno monitorati sono quelli con un fototipo cutaneo a rischio, quindi bambini che hanno i capelli chiari, gli occhi chiari, le lentiggini, una scarsa capacità di abbronzarsi e una predisposizione alla scottatura.
L’esposizione alla luce solare va fatta con cautela e attenzione, soprattutto per bambini e adulti molto sensibili. Le regole sono quelle note e valide, sempre e per tutti.
Anche i bambini che hanno familiarità con il melanoma cutaneo (un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale di alcune delle cellule che formano la pelle) vanno sottoposti a un controllo costante, su consiglio del medico curante.
I nei sospetti
L’ospedale Bambino Gesù ha divulgato un semplice ABC per la prevenzione in tema di nei. Ci sono alcune caratteristiche che possono allarmare sulla natura di un neo. Ricordarle è facile.
– A come Asimmetria;
– B come Bordi irregolari;
– C come Colore disomogeneo;
– D come Dimensioni (preoccupanti sono quelli più grandi di 0.8 cm)
– E come Evoluzione (di qualunque delle caratteristiche indicate sopra).
L’evoluzione e il cambiamento delle caratteristiche di un neo è un segnale importante e assoluto negli adulti. Nei bambini è meno indicativo nei bambini, perché è fisiologico che i nevi cambino aspetto nei primi anni di vita.
L’intervento: quando è necessario
Dal medico dermatologo si effettua un esame clinico accompagnato da un esame specifico, chiamato epiluminescenza. Il medico analizza i nei grandi, quelli congeniti o atipici per colore, forma e dimensione. Qualora li consideri a rischio, propone di asportarli con una piccola operazione.
I bambini piccoli vengono operati sono in casi eccezionali e molto, molto raramente. I piccolissimi vengono trattati in anestesia totale, per evitare movimenti bruschi e poca collaborazione.
Se non ci sono problemi urgenti o gravi, solitamente l’intervento viene rimandato intorno ai sei anni di età, quando si esegue in ambulatorio con anestesia locale. Nei casi sospetti, è bene procedere all’intervento prima dello sviluppo puberale.
I nei su mani e piedi
Una diceria che spesso preoccupa i genitori riguarda i nei sulle mani e sui piedi, che per il punto in cui si trovano possono avere forme particolari. Eppure, secondo quanto riportato dal Bambino Gesù, “il legame tra trasformazione maligna di un nevo e il traumatismo cronico che caratterizza queste sedi non è mai stato dimostrato”.
Quindi prima di parlare di interventi, qui come altrove, bisogna verificare irregolarità e caratteristiche.
In generale, ai bambini e agli adolescenti non vengono asportati chirurgicamente i nei per motivi estetici, neanche quelli sul viso o in altre zone del corpo che possono “non piacere”. Per i trattamenti estetici bisogna attendere la maggiore età.