Capita raramente, ma può succedere: anche i neonato può avere l’influenza. Come comportarsi al primo raffreddore?
I piccolissimi, da 0 a 6 mesi, si ammalano meno dei fratellini più grandi. Non frequentano il nido o la scuola e quindi sono meno soggetti alla trasmissione di virus, oltre a essere considerati protetti dal latte della mamma se allattati al seno. Il latte materno è considerato una barriera protettiva, almeno nel periodo dell’allattamento esclusivo, ma può capitare che un virus più aggressivo del solito, magari trasmesso dai fratelli maggiori o dagli adulti, superi le protezioni e faccia ammalare il bebé.
Neonato e influenza: come prevenire
È durante la stagione invernale che circolano più virus influenzali. Perché? In inverno si tende a trascorrere molto più tempo in luoghi chiusi che ne facilitano la diffusione.
Non è il freddo a farci ammalare: è ormai scientificamente dimostrato che, se adeguatamente vestiti, stare all’aria aperta fa bene a tutti, adulti e bambini, anche piccoli. Al contrario è meglio evitare i luoghi affollati e il contatto, almeno i primi mesi, con tante persone. Senza diventare ossessivi, ovvio.
E se qualcuno in famiglia ha il raffreddore? Una buona abitudine è quella di buttare il fazzoletto a ogni utilizzo (mai metterlo in tasca sporco!) e non starnutire nei paraggi del neonato. Inutile dire che lavare le mani più volte al giorno è cosa buona e giusta, come aprire le finestre quotidianamente per arieggiare gli ambienti all’interno della casa.
I vaccini che possono aiutare
Da qualche anno il Ministero della Salute consiglia la vaccinazione ai soggetti di età superiore ai 65 anni e garantisce il vaccino gratuito per gli over 70. Si tratta di una scelta personale, considerata utile per i nonni soprattutto quando hanno un continuo contatto con i nipotini.
Tra i soggetti a cui il vaccino è consigliato ci sono anche le donne in gravidanza, su suggerimento del ginecologo. Anche in questo caso la vaccinazione è gratuita ed è possibile farla in qualsiasi momento della gestazione.
Per i bambini in età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni invece, il vaccino viene consigliato se contraggono il virus influenzale più frequentemente di altri. Il vaccino aiuta a ridurre le classiche complicazioni da influenza.
Virus, batteri e complicazioni
I virus influenzali più diffusi sono il Rino Virus e virus respiratorio sinciziale – RSV – responsabile delle bronchioliti nei piccoli. Queste due tipologie colpiscono generalmente le alte vie respiratorie con raffreddori o tosse: a questo stadio i genitori non devono allarmarsi, ma tenere la situazione sotto controllo per evitare infezioni alle basse vie respiratorie ed eventuali complicazioni successive, come bronchiolite, otite o polmonite.
E se succede, che fare?
Se nel nasino c’è il muco che rende difficile la respirazione, i pediatri dicono sì ai lavaggi nasali con soluzione fisiologica, anche per i neonati. Il neonato respira solamente attraverso le narici ed è quindi utile liberare il nasino aspirando il muco con pompette o appositi aspiratori (meglio evitare gli aspiratori meccanici per i bambini troppo piccoli).
Quando la tosse o il raffreddore diventano molto fastidiosi e si manifesta febbre alta, si consulta il pediatra senza esitazione. Sarà il medico a stabilire lo stadio dell’influenza e somministrare paracetamolo o altri antinfiammatori, se necessario.
Nessun integratore, solo latte materno
Integratori contenenti vitamina D, K o altri prodotti che vengono consigliati per la crescita non proteggono i piccoli da virus influenzali. Non esistono integratori in grado di proteggere i bambini così piccoli dalle malattie. L’unico “integratore” in grado di proteggere il neonato è il latte materno. Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Sanità il latte materno rinforza il sistema immunitario del bambino e da solo riduce le possibilità di contagio, tuttavia è sempre bene adottare i dovuti accorgimenti igienici per ridurre la trasmissione dei virus.