Cosa fare se mamma e papà proprio non riescono a decifrare il pianto del loro piccolo? Se i metodi tradizionali non funzionano più ecco la nuova app per smartphone Infant Cries Translator.
Più il bimbo è piccolo più è sicura
Di app di questo tipo ce ne sono a bizzeffe, addirittura in una vecchia puntata dei Simpson uno dei protagonisti faceva soldi a palate inventando proprio un apparecchio in grado di tradurre il pianto disperato dei bambini. Quello che di diverso ha (o avrebbe) questa è l’accuratezza, pare che si sfiori il 90%. Più il bimbo è piccolo più il margine di errore è basso, è dunque un’app pensata per i genitori di neonati nel vero senso della parola.
Un pianto, 4 soluzioni
Questa app accostata al bambino che piange è in grado, con un minimo scarto, di individuare la causa scatenante tra: fame, pannolino sporco, stanchezza o dolore di qualche tipo (colichette, dentini, cattiva digestione), così da permettere al genitore di intervenire subito.
In realtà questa è un’applicazione che forse serve più a chi genitore lo deve ancora diventare, esiste infatti nella testa di quasi tutte le mamme e i papà un interruttore che alla nascita del bambino lo mette in connessione con lui, così da riuscire a scoprire subito, prima ancora dell’app i motivi del pianto. Provare per credere, in caso contrario con Infant Cries Translator non ci sarà più dubbio.