Importo raddoppiato e possibilità di utilizzo nei centri estivi: le novità del bonus baby sitter
La misura economica più attesa dalle famiglie, l’assegno unico destinato a ogni figlio, purtroppo non è entrata nel Decreto Rilancio, in compenso il bonus Baby sitter presenta due grandi novità.
La prima è l’aumento: un raddoppio da 600 a 1200 euro, con una maggiorazione per chi opera in sanità e nelle forze dell’ordine, che riceve in totale 2000 euro.
La seconda novità è che il bonus si può utilizzare anche per pagare i centri estivi.
Può chiederlo anche chi non lo ha usato la prima volta.
Coma si chiede il bonus baby sitter
La richiesta va fatta attraverso il sito dell’Inps. Per dubbi o difficoltà ci si rivolge al Contact center, chiamando il numero verde 803 164 da rete fissa (da cellulare c’è il numero 06 164164, a pagamento).
Tenete a portata di mano il codice fiscale, lo Spid o il Pin personale. Dal sito Inps basta inserire i dati anagrafici dei genitori e del figlio e seguire la procedura.
L’esito della domanda è comunicato via sms, email o PEC.
Se per caso la richiesta non viene accettata con i dati del primo figlio, provate di nuovo con i dati dell’altro.
Cosa si può pagare
Il bonus baby sitter è erogato con il Libretto famiglia: in concreto si tratta di voucher emessi dall’Inps e riscuotibili iscrivendosi allo stesso sito.
Tramite il Libretto famiglia si pagano le prestazioni delle baby sitter, anche occasionali, svolte a partire dal 5 marzo 2020, per tutto il tempo in cui i servizi scolastici sono stati sospesi.
Per il periodo estivo, il voucher ha un valore più ampio: si può usare per pagare, oltre alla tata, i servizi integrativi per l’infanzia, l’iscrizione ai servizi socio educativi del territorio, l’iscrizione ai centri educativi, l’iscrizione ai centri ricreativi e l’accesso a tutti i servizi per la prima infanzia, innovativi oppure integrativi.
Quindi: sì ai pagamenti per i centri estivi, i nidi e le materne che riaprono “extra tempo” e sì a tutti i nuovi servizi di custodia che vedremo nei prossimi mesi.
Chi può chiedere il bonus baby sitter
I genitori di bambini e ragazzi che non abbiano compiuto dodici anni entro la data del 5 marzo 2020 sono i beneficiari del bonus.
Il beneficio vale anche per i genitori di figli più grandi, nel caso abbiano gravi disabilità o siano ospiti di un centro diurno.
In entrambi i casi, la richiesta vale anche in caso di adozione o affido.
A scuole chiuse quali diritti
Per i genitori che non desiderano mandare i figli ai centri estivi o non vogliono la baby sitter, ci sono altre misure di sostegno.
Il congedo parentale speciale è raddoppiato: da 15 a 30 giorni con il 50% dello stipendio. Può prenderlo un genitore a turno e può essere richiesto tramite il sito Inps, anche i primi 15 giorni erogati nel Decreto Aprile se non sono stati attivati.
Lo smart work diventa un diritto per chi ha figli fino a 14 anni. Le aziende devono favorire il lavoro in remoto.
Il reddito di emergenza (Rem) va alle famiglie più povere, con Isee sotto i 15 mila euro e residenza in Italia. Vale 400 euro per i single e 800 euro per le famiglie. Le domande si fanno attraverso il sito Inps e spettano 2 mensilità. C’è tempo per chiederlo fino a giugno (a oggi non sono stati pubblicati i moduli).
Una ricostruzione più dettagliata delle misure a sostegno delle famiglie si può leggere qui.