Il decreto Ristori bis esclude la possibilità di pagare nonni e in generale parenti: una novità rispetto a questa estate. Cambiano, inoltre, i requisiti per accedere alla prestazione
Il nuovo decreto Ristori bis ha cambiato il funzionamento del bonus baby sitter, che non è più utilizzabile per pagare nonni e parenti.
Nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 9 novembre, sono previsti una serie di aiuti economici per famiglie e imprese che si trovano nelle zone maggiormente colpite dalla diffusione del contagio.
Non permette più di usare il bonus baby sitter per pagare nonni e parenti, a differenza di quanto faceva il decreto Rilancio che non specificava a chi dovesse essere destinato il voucher.
Bonus uguale, destinatari diversi
Non cambia la natura del bonus baby sitter, ma il decreto Ristori bis si è preso la briga di specificare al comma 4 dell’articolo 14 che: “Il bonus non è riconosciuto per le prestazioni rese dai familiari”.
Probabilmente alla base di questa decisione ci sono due motivazioni: salvaguardare le fasce di popolazione più anziana dalla seconda ondata di contagi ed evitare che le famiglie facciano richiesta del bonus senza pagare veramente i parenti.
Altre novità del bonus baby sitter
Un’altra novità rispetto al precedente bonus baby sitter è che il nuovo voucher da 1.000 euro può essere richiesto solo dai lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS e agli autonomi iscritti alle gestioni speciali AGO.
Sono esclusi quindi i lavoratori dipendenti, che possono invece usufruire dei nuovi congedi parentali.
Il bonus è riservato alle sole famiglie che vivono in Regioni in cui sia stata dichiarata zona rossa.
Se ne può fare richiesta, infine, soltanto per i figli che non vanno a scuola perché è stata disposta la sospensione dell’attività didattica in presenza delle scuole.