Prova a pensare di cosa hai bisogno. La giacca invernale per il bambino, un’ora di baby sitter, qualcuno che ti aiuta a imbiancare la cameretta. Ora guarda cosa puoi offrire: hai un sacco di vestiti usati dei bambini, sai cucinare, sai cucire a macchina, sei un esperto di giardinaggio o puoi dare ripetizioni di latino. Se metti in circolo conoscenze, beni, prodotti e competenze, ne esci più ricco e, sicuramente, più felice.
L’economia solidale aiuta le giovani famiglie
Essere genitori, oggi, comporta sfide economiche e spesso anche rinunce, a meno di non sapersi ingegnare.
Un aiuto può venire dall’economia solidale, da progetti innovativi portati avanti da gente comune con qualche idea in più. E così nel Distretto della Brianza è nato il progetto “Mi Fido di Noi”, un sistema comunitario di scambio. Ne abbiamo parlato con la sua ideatrice, Sara Didoni.
Una piattaforma per barattare, ma non solo
“Mi Fido di Noi” è il risultato di una sperimentazione partita nove anni fa per stimolare la crescita di stili di vita più sani per gli individui, il pianeta e anche il portafoglio: riuso di oggetti, baratto, nascita di relazioni sul territorio e mutuo-aiuto.
“Mi fido di Noi” è una piattaforma online – spiega Sara Didoni -. Chi partecipa può cercare oggetti di cui si ha bisogno e proporne a sua volta altri che non servono più. Ma non ci si ferma solo alle cose: ci si può scambiare capacità, sulla scia delle banche del tempo. I genitori possono far circolare al meglio i vestiti usati dei bambini (in buono stato) e trovarne nuovi, ma anche cercare una baby sitter, un’ottima cuoca di torte di compleanno, un’animatrice di feste, un abito di carnevale e molto altro ancora. Il tutto senza intaccare il loro budget mensile”.
Il Fido, una moneta virtuale
I pagamenti avvengono con il Fido, una moneta virtuale con valore equiparabile all’euro che consente anche di permettersi extra cui si dovrebbe rinunciare. “Mettiamo di avere un cappotto e venderlo a 20 Fidi a una persona della piattaforma: con quei soldi potrò magari pagare un’ora di lezione di chitarra a mio figlio e un’ora di babysitteraggio in un’altra occasione”.
Attraverso il progetto si possono anche “affittare” strumenti da lavoro e piccoli elettrodomestici. “Recentemente mi è capitato di prestare una vaporetta, ma in passato anche una troncatrice. Qui l’unico limite è la mancanza di fantasia. È poi possibile entrare in contatto con professionisti e testarne le capacità per piccoli progetti, pagandoli in fidi”.
Possiamo magari ristrutturare un angolo della stanza dei bambini, far imbiancare un locale, commissionare un vestito fatto a mano, incontrare uno psicologo o un massaggiatore. Se il lavoro svolto ci piace, allora potremo commissionare ulteriori lavori, anche di grande portata, pagandoli poi in euro e stilando un contratto regolare, avendo acquisito conoscenza del modo di lavorare ed essendo sicuri del risultato.
Un vantaggio raro al giorno d’oggi, conclude Sara. Un progetto molto interessante che richiede una grande partecipazione per potersi esprimere in tutta la sua potenza.
Per iscriversi a “Mi Fido di Noi”
Per poter accedere al progetto occorre iscriversi al Desbri, il Distretto solidale della Brianza. Il costo annuale dell’iscrizione è di 10 euro (5 euro per i disoccupati e gli studenti). L’iscrizione all’associazione è essenziale per rendere legale il giro dei Fidi.
“L’iscrizione si fa accedendo al sito e procedendo alla registrazione. Una volta iscritti alla piattaforma, si ottiene un conto iniziale di 300 Fidi e si può iniziare a operare: da computer, portatile, tablet e, da poco, anche tramite una versione smart per cellulari”.
Stefania Somarè