Dorothy, nel Mago di Oz, ce l’ha insegnato una volta e per sempre: nessun posto è bello come la propria casa. Ed è proprio da questo concetto che nel 2007 è nata CasaOz, una vera casa, in Corso Moncalieri 262 a Torino dove i bambini malati o con disabilità (e le loro famiglie) vengono accolti in uno spazio strutturato e protetto per ritrovare il calore, la cura e l’amorevolezza di una famiglia.
ACCOGLIENZA CHE CURA
La malattia di un figlio è un grande dolore. Ancora di più quando si devono affrontare le cure lontani dalla propria casa: ci si allontana dalle persone care e dal supporto che possono offrirci, si abbandonano le consuetudini che ogni giorno scandiscono la regolare vita familiare. Ritornare a respirare un clima di normalità e serenità è l’obiettivo primario di Casa Oz.
OLTRE LA MALATTIA
A casa Oz i bambini malati hanno l’opportunità di essere considerati e accolti al di là della malattia: si gioca, ci si diverte, si festeggiano i compleanni, si studia e si svolgono tante attività creative e di intrattenimento: musica, teatro, fotografia, radio. In poche parole, si vive.
Educatori e volontari aiutano bambini, genitori e fratelli a far fronte alla difficoltà della malattia, rendendo naturale la disabilità e offrendo momenti di svago e spensieratezza. Oltre al servizio di accoglienza diurna, CasaOz mette a disposizione delle famiglie che vengono da lontano per curare i bimbi, 4 mini-appartamenti. Arrivano famiglie da ogni parte d’Italia e del mondo per ritrovare spazi e momenti di normalità. La quotidianità che cura.
SOSTENIAMO CASAOZ
CasaOz vive e cresce grazie alla collaborazione e alla generosità di tutti.
Dal 17 marzo al 13 aprile è possibile sostenere l’associazione inviando un sms al numero solidale 45583 da cellulare, oppure donando 5 o 10 euro da rete fissa.
“… CasaOz, malgrado ci accolga tutti, proprio perchè ci accoglie tutti, non ci permette di cedere al ricatto dell’abbandono, della malattia, della diversità, della solitudine. Richiama ogni bambino a essere se stesso, a puntare tutto su quello che di tantissimo resta e resiste ai bordi di quell’abbandono, quella malattia, quella diversità, quella solitudine.” Così Chiara Gamberale racconta CasaOz. Un luogo speciale, di condivisione, integrazione, inclusione e accoglienza.