La crisi, le incertezze economiche e le difficoltà stanno rendendo l’Italia un paese sempre più vecchio e con un ricambio generazionale ai minimi storici.
Meno bimbi e più anziani
Sono usciti di dati ISTAT basati sulle stime delle indicazioni demografiche relative al 2015, quello che ne esce è un quadro tutt’altro che positivo. L’età media in Italia è di 44,6 anni, cresce anche l’età in cui le donne hanno il primo (e spesso unico) figlio, 31,6 anni. Questi dati vanno di pari passo con il numero totale delle nascite registrate nell’anno appena concluso, appena 488mila bambini, 15.000 in meno rispetto all’anno precedente e record negativo addirittura dall’Unità d’Italia. Un dato che fa molto riflettere.
Sempre negativo anche il saldo naturale, ovvero la differenza tra nascite e morti nel nostro paese, che registra un triste -165.000. Oltre al numero totale delle nascite scende anche quello del numero di figli medio procapite per ogni donna, appena 1,35. Dunque mamme più “vecchie” e con meno figli. Le spiegazioni sono molte. Prima di tutto le incertezze economiche che portano le famiglie a ritardare l’arrivo dei figli per poter essere sicuri di contare su una situazione lavorativa, abitativa ed economica più solida. I pochi aiuti dati alle famiglie, che se non possono contare sulla vicinanza e la disponibilità dei nonni, si trovano in difficoltà nell’organizzare e gestire la vita quotidiana.
Questi dati si sommano con il costante invecchiamento della popolazione, gli over 65 anni rappresentano oggi il 22% della popolazione, si stanno invece riducendo gradualmente le fasce d’età di persone attive (15-65 anni) e dei ragazzini fino ai 14 anni. Insomma, tanti nonni e sempre meno nipoti.