Una svolta per la tutela della diversità, un passo in più verso i diritti che ancora non sono riconosciuti. La legge contro l’omofobia e la misoginia è utile per prevenire e contrastare la violenza verso le donne e le persone con un diverso orientamento sessuale
In un mondo ideale non dovremmo averne bisogno, ma la realtà è un’altra. Ogni giorno sono tante le persone che vengono discriminate, bullizzate, minacciate verbalmente. Ma anche aggredite o uccise per quello che semplicemente sono.
L’Italia attendeva una proposta di legge contro l’omofobia, la transfobia e la misoginia, già in vigore in diversi paesi europei, da 30 anni.
Cosa prevede la legge
Il nuovo disegno di legge prevede semplicemente l’estensione dei 9 articoli relativi alla normativa già esistente per contrastare reati d’odio, ovvero comportamenti violenza, che fino a ieri tutelavano le persone dalla discriminazione razziale, etnica, religiosa e di nazionalità.
A questi, vengono aggiunti anche orientamento sessuale e identità di genere.
Non si tratta solo di protezione e strumento per avviare procedure penali. La legge obbliga il governo e le istituzioni locali a mettere in atto tutte le misure necessarie per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere, oltre al sostegno per le vittime.
17 maggio: una giornata per continuare a lottare
Se l’8 marzo è già ampiamente riconosciuto, da oggi il 17 maggio si inserisce nel calendario dei diritti, giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
Una festa simbolica per fare il punto delle conquiste raggiunte e riflettere sulle criticità ancora esistenti. Una giornata utile anche per promuovere e coordinare eventi locali, nazionali e internazionali, e per sensibilizzare e prevenire il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia.
Perché il 17 maggio? Proprio in questa data, nel 1990, l’Organizzazione mondiale della sanità ha rimosso l’omosessualità nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dalla lista delle malattie mentali.
Il primo passo
Il nuovo disegno di legge è il primo passo di un percorso verso il pieno riconoscimento della dignità persona LGBT e per la loro uguaglianza.
E dalla parte delle donne, si tratta di uno strumento utile per contrastare i meccanismi culturali che danno origini a femminicidi ed episodi di violenza di genere, attraverso incontri di formazione sul tema, soprattutto per giovani e bambini.
Le sanzioni penali sono solo uno strumento migliore per arginare la violenza, ma servono soprattuto prevenzione, informazione e istruzione, come previsto dalla seconda parte della legge.
Insomma, un disegno di legge che influisce e che migliorerà, si spera, la condizione di vita di milioni di persone nel nostro paese e che porterà a un cambio culturale più inclusivo e rispettoso verso le diversità.