Ci hanno fatto tremare alla notizia che il congedo di paternità potesse sparire; invece resiste, anzi salgono a cinque i giorni concessi al papà alla nascita di un figlio. In compenso la mamma potrà rimanere a lavoro fino al parto.
Maternità: a lavoro fino al parto
Con la manovra 2019 cambiano le regole per il congedo di maternità e la donna in gravidanza da adesso in poi potrà decidere, su consenso medico, di lavorare fino al nono mese, utilizzando i cinque mesi di congedo obbligatorio dopo il parto. L’emendamento della Lega dedicato alle politiche della famiglia, approvato dal Bilancio della Camera, propone questa nuova formula come alternativa a quella attuale, che prevede l’obbligo di astenersi dal lavoro per i due mesi (o uno) precedenti al parto e sfruttare il rimanente periodo dopo la nascita.
I papà a casa per cinque giorni
Si erano scatenati professori universitari, associazioni di genitori e culturali; sono state lanciate online tantissime petizioni e raccolte firme: per ora il pericolo pare scampato. Il governo ha cambiato idea e la manovra fa salire i giorni di congedo per il papà da quattro a cinque. Viene confermata inoltre la possibilità per il padre di astenersi per un ulteriore giorno al posto della mamma.
Bonus nido
Aumenta da 1.000 a 1.500 euro l’anno il bonus per l’iscrizione agli asili nido pubblici o privati. La misura, nata con la legge di bilancio 2017, viene estesa con l’incremento di 500 euro annui fino al 2021. A partire dal 2022 sarà invece un Dpcm a determinare l’importo, comunque non inferiore a 1.000 euro su base annua.