Cosa succede se in una coppia che scoppia il coniuge più “debole” non riceve l’assegno di mantenimento che invece gli spetterebbe dall’ex? Dal 1° gennaio 2016 a tutelare queste persone ci penserà lo Stato.
Un Fondo di solidarietà
Nella nuova Legge di Stabilità, approvata dalla Camera e oggi all’esame del Senato, è stato previsto un emendamento detto appunto Fondo di Solidarietà, per tutelare i coniugi in stato di bisogno. In questi anni di crisi economica infatti sono aumentati notevolmente i casi di assegni di mantenimento non versati, in parte perchè il coniuge che avrebbe dovuto pagare non era più nelle condizioni di far fronte a questa spesa, un po’ perchè come sempre c’è chi cerca di scavalcare la legge venendo meno ai propri obblighi.
La richiesta del “rimborso” allo stato è abbastanza semplice, è necessario che il coniuge destinatario dell’assegno di mantenimento (non pagato) si rechi presso il più vicino Tribunale dove sarà possibile presentare la domanda per ottenere il pagamento da parte dello Stato di quello che l’ex coniuge dovrebbe versare. La domanda verrà poi trasmessa al Ministero di Giustizia che valuterà se e come rivalersi sul coniuge moroso. Il tutto presentando il provvedimento di separazione con cui il Tribunale ha fissato l’importo dell’assegno, la documentazione che conferma i mancati pagamenti (ad esempio lettere del proprio avvocato) e gli elementi, come ad esempio estratti conto, che dimostrino l’indigenza.
I dubbi
Per adesso questo fondo andrebbe a tutelare solo i coniugi separati e non quelli divorziati e non si fanno menzioni sui figli, inoltre non sono toccati gli ex conviventi. Inoltre l’intervento dello stato sarà attivo solo per chi versa in effettivo stato di bisogno, per il coniuge separato che non riceve mantenimento ma che non è in stato di bisogno, non sono infatti previsti interventi di sostegno.