L’indagine di Educatius racconta una differenza di genere anche nella resilienza e reazione ai cambiamenti: i ragazzi sono più positivi e reattivi
Reagire al cambiamento in chiave positiva e costruttiva pare essere condizione indispensabile, specialmente per le nuove generazioni che vivono un periodo trasformativo e di transito da protagonisti. La resilienza è proprio una delle qualità più importanti affinché i giovani possano trarre beneficio dai cambiamenti in atto. Esiste differenza di genere nel rispondere a un cambiamento? Pare proprio di si.
Lo studio
Un’indagine sul campo condotta dall’organizzazione internazionale di scambi culturali, Educatius, the Global Youth Resilience Index rivela notevoli differenze di genere nella resilienza. Lo studio ha coinvolto 4000 adolescenti di età compresa tra i 16 e 20 anni in Italia, Francia, Germania, Spagna, Svezia, USA, Cina, Brasile e Vietnam. L’obiettivo era quello di mettere in luce il valore della resilienza, ovvero la capacità di riprendersi dall’avversità e adattarsi positivamente a circostanze sfidanti ed evidenziare la sua correlazione con vari fattori come famiglia, scuola, coetanei, relazioni interpersonali e caratteristiche psicologiche individuali.
I risultati
I ragazzi riportano livelli di resilienza più alti delle ragazze nella maggior parte dei fattori resilienza in tutti i 9 paesi oggetto del sondaggio. “Le discrepanze più grandi – si legge sulla nota stampa – tra i generi sono state osservate nella “cognizione negativa” e nelle “abilità sociali”, particolarmente pronunciate in Svezia, Italia, Germania, Brasile e USA, dove i ragazzi tendono a essere meno inclini alla cognizione negativa e indicano migliori abilità sociali rispetto alle ragazze. La cognizione negativa si riferisce a pensieri e credenze autocritici che gli individui hanno su se stessi o sugli altri, che possono impattare negativamente sul loro stato emotivo e comportamento”.
La difficoltà delle ragazze
I pensieri negativi, specialmente per le ragazze appunto, spesso ruotano attorno a temi di inadeguatezza, vulnerabilità e autostima, manifestandosi pensieri come “Sono inutile” e “Non sono abbastanza bravo”. Ad esempio, il 62% delle ragazze italiane adolescenti concorda con l’affermazione: “Quando le cose vanno male, tendo a farmene una colpa”, rispetto al 39% dei ragazzi italiani. Globalmente in tutti i 9 paesi sondati, il 52% delle ragazze concorda con questa affermazione. Le abilità sociali, nel contesto di questa ricerca, si riferiscono alle capacità che consentono agli adolescenti di interagire efficacemente – inclusa la capacità di esprimere opinioni all’interno di un gruppo, comunicare sentimenti e pensieri ad altri, impegnarsi in conversazioni con i coetanei, condividere pensieri personali e prendere decisioni importanti. Il 66% delle ragazze italiane concorda con l’affermazione “Ho difficoltà a spiegare come mi sento”, rispetto al 44% dei ragazzi italiani.
Uso dei social media e resilienza
The Global Youth Resilience Index ha esplorato anche “la relazione sfumata tra l’uso dei social media e la resilienza, con un uso eccessivo, specialmente di notte, che correla con fattori di resilienza più bassi. Le giovani adolescenti riportano di trascorrere più tempo sui social media rispetto ai maschi, evidenziando l’importanza di un uso equilibrato dei social media nel promuovere la resilienza”. I ragazzi rispetto alle coetanee risultano più propensi a impegnarsi in sport ed esercizio fisico; mentre le ragazze sono inclini a mangiare sano, dormire adeguatamente e suonare strumenti musicali.
Superare le differenze
“Le discrepanze di genere nella resilienza degli adolescenti a livello globale sottolineano l’urgente necessità di supportare le giovani ragazze nello sviluppo della resilienza, un valore critico per prosperare in un mondo in rapido cambiamento. C’è un pressante appello all’azione per educatori, responsabili politici, genitori e comunità in tutto il mondo per analizzare queste discrepanze e sviluppare strategie mirate a supportare la resilienza delle giovani ragazze. Esaminando e affrontando le differenze di genere nella resilienza, possiamo potenziare la prossima generazione di giovani donne a superare l’avversità e prosperare in un panorama globale in continua evoluzione”.
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