Se molti locali fanno di tutto per essere baby friendly ed accalappiare così la clientela formata da genitori di bambini più o meno piccoli, in altri ristoranti ed esercizi commerciali il trend è all’opposto: si vieta l’ingresso ai bambini.
Ingresso vietato ai passeggini
Un ristoratore di Roma, il titolare de “La Fraschetta del pesce” ha esposto fuori dal suo locale il cartello, inequivocabile, in cui si dichiarano non graditi bambini, passeggini e seggioloni. La colpa? La maleducazione dei genitori, che non insegnerebbero le buone maniere ai bambini. La presenza di bambini irrequieti all’interno del locale finirebbe infatti col rendere difficile il lavoro del personale, costretto a slalom tra i piccoli, i passeggini e i seggioloni posizionati tra un tavolo e l’altro e rovinerebbe il relax degli altri clienti. Da qui la decisione finale. Su Tripadvisor già molti commenti, riguardo alla decisione; chi parla di scelta anacronistica e chi li taccia di razzismo. Ma alcuni sono anche d’accordo con il titolare, contenti di potersi godere una serata tra adulti.
Quartieri baby “unfriendly”
Se città come Berlino, le capitali nordeuropee e molte città italiane si danno da fare per essere a misura di bambino e famiglie, è anche vero che molti locali e quartieri si identificano invece come “a misura di adulti”, questo per attirare chi è stufo di dover mangiare, rilassarsi o godersi uno spettacolo con il sottofondo di pianti, urla e giochi caduti a terra. Addirittura alcune compagnie aeree offrono delle tratte riservate esclusivamente agli adulti, così alcuni alberghi e villaggi turistici. In Gran Bretagna poi ci sono le carrozze silenziose su alcuni treni, vietate a cellulari e bambini. Che piaccia o no, è il mondo degli affari!