Contro lo spreco, attiviamoci per sensibilizzare l’opinione pubblica, educare e incentivare la donazione delle eccedenze alimentari
Ogni anno gli italiani sprecano circa 8 miliardi di euro di cibo: è il dato che emerge dal rapporto condotto nel 2015 dall’osservatorio permanente Waste Watcher e convalidato dall’Università di Bologna, dal quale risulta anche che l’81% degli italiani non butta via automaticamente il cibo scaduto ma verifica prima se effettivamente sia andato a male, mentre solo il 30% chiede una doggy bag al ristorante per portarsi via il cibo avanzato. Più nel dettaglio, sembra che finiscano nel cestino della spazzatura ben il 19% del pane acquistato, il 17% della frutta e della verdura, il 4% della pasta e addirittura il 39% dei prodotti freschi (latticini, uova, carne).
Incentivare la donazione contro lo spreco
Decisamente un quadro sconfortante. Per questo motivo è all’esame del Senato una proposta di legge che tuttavia non prevede né sanzioni né obblighi: lo scopo è più che altro di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento (la RAI dovrebbe, a tal proposito, studiare e mandare in onda un numero adeguato di campagne promozionali e informative), di educare e incentivare la raccolta e la donazione delle eccedenze alimentari, intese come prodotti agroalimentari che mantengano naturalmente i necessari requisiti di igiene e sicurezza ma che siano rimasti invenduti.
Qualunque soggetto economico (negozianti, supermercati, ristoranti) intenda provvedervi dovrà semplicemente dare traccia a fine mese di ciò che ha donato presentando i documenti di trasporto o gli scontrini e gli sarà consentito di scaricare l’Iva.
La legge contro lo spreco
Il testo della legge, intitolato “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”, prevede inoltre lo stanziamento di ben tre fondi, uno legato al “tavolo indigenti” (in realtà questo esiste già ma sarà incrementato).
Uno per finanziare la ricerca e lo sviluppo nel campo delle confezioni (il cosiddetto packaging intelligente); uno per promuovere l’uso delle doggy bag nei ristoranti (in Veneto esiste già la “family bag”). E naturalmente c’è già chi rema contro: è davvero necessaria una legge ad hoc? In Italia esistono già numerosi provvedimenti e associazioni che si occupano di distribuire ai meno abbienti il cibo in eccedenza. È davvero necessaria una legge per mettere in atto quei buoni propositi e quei comportamenti che dovrebbero essere rimessi alla coscienza di ciascuno di noi? Staremo a vedere cosa decideranno i nostri governanti.
[Francesca Galdini]