Un giorno non ci saranno più Barbie nella vasca da bagno o giocattoli da portare in spiaggia. E io rimpiangerò questi momenti
Un giorno non ci sarà più sabbia sul pavimento o Barbie nella vasca da bagno. Non dovrò più fare avanti e indietro da casa alla spiaggia con un carico di ruspe, palette e secchielli. Non dovrò riempire lavatrici di magliette extrasmall e jeggins rosa. La casa sarà pulita e silenziosa. E io rimpiangerò questi momenti.
Un giorno non ci sarà più il bagno allagato dopo ogni doccia, non ci saranno libri tattili sul tavolino, il computer prenderà il posto dei giornalini. I cestoni di Lego non riempiranno disordinati il pavimento della stanza. Non ci saranno risate mentre annuso un piedino, non ci saranno testoline da accarezzare sul cuscino. Nessuna incursione notturna nel lettone, stop alle fiabe sonore e alle hit per bambini. Non guarderemo più insieme i cartoni animati.
Loro cresceranno, reclameranno i loro spazi. Partiranno per una vacanza studio negli Stati Uniti mandando un Whatsapp ogni tre giorni, trincerando il silenzio dietro la scusa del fuso orario. E una volta su due lo faranno per chiedere credito sulla scheda telefonica.
Ospiteranno amici a casa e anche se avrò preparato le lasagne torneranno dopo cena dicendo di aver mangiato un kebab. Lasceranno il nido, preferiranno le amiche e gli amici, invece che me.
Non avere fretta
Crescere i bambini è un compito gravoso, delicato e spesso monotono. A volte così sfinente, da un punto di vista emotivo e fisico, che ci piacerebbe che fossero già cresciuti. La vita sarebbe più facile, non ci sarebbero grandi spaventi, niente malattie da affrontare, pochi capricci e un rapporto sereno e paritario con dei giovani adulti. Avremmo un tempo tutto nostro e un sacco di libertà. Ci riposeremmo.
E’ tutto vero. Succederà. Ma proiettandoci nel futuro potremmo dimenticarci di godere dello splendore che abbiamo davanti a noi: i bebè nelle tutine di cotone bio, le favole della buonanotte, il solletico sul pancino e quelle risatine di gioia. Potremmo dimenticare di lasciare che i nostri figli siano piccoli e perderci la bellezza di quell’unica infanzia che viene offerta, a loro e a noi.
Gli anni corrono veloci
Il ricordo più bello che ho è di mio figlio bambino, con la febbre a quaranta, che guardandomi nel cuore della notte dice: “Mamma, come sei bella”. Il suo volto nella penombra azzurra, gli occhi lucenti alla ricerca di conforto. L’amore che passa tra noi due è così denso che si potrebbe toccare. Mai sono stata così importante per una persona. Mai lo sarò di nuovo.
Gli anni corrono veloci e la vita è un continuo fluire. Meglio lasciare che i bambini si divertano, che crescano al loro ritmo, dolcemente accompagnati dalla nostra presenza. La fatica, domani, sarà dimenticata. Godiamoci ogni minuto di questi attimi, di queste preoccupazioni, di queste gioie, dei loro sorrisi sdentati. Cerchiamo di cogliere la felicità come una scoperta.
Diamo ai nostri figli la libertà di essere bambini: l’infanzia è il momento del gioco e degli affetti puri e semplici. Non mettiamogli fretta di crescere: li derubiamo di un’età dell’innocenza alla quale non torneranno (e non torneremo) mai più.