Nonni di oggi: sostenere i nipoti nelle sfide del futuro

da | 2 Ott, 2023 | Lifestyle, Persone

Figure di riferimento in una società che cambia, i nonni di oggi cercano un confronto sul proprio ruolo, affettivo ma anche sociale

Le generazioni sono unite da un filo, non possiamo dividerle. Eppure lo scontro intergenerazionale tra i boomers – detentori di potere economico e anche politico – e la generazione Z – i nativi digitali – è reale. Forse è sempre esistito, insieme a quel filo indistruttibile, strattonato da una società e umanità in continua e rapida evoluzione. 

Una cosa, però, è indubbiamente cambiata: è il ruolo dei nonni, che mai come oggi è complesso e diverso rispetto alla generazione precedente. 

Il nonno seduto su una sedia che racconta aneddoti lontani è un’immagine che appartiene al secolo scorso, come la nonna che prepara il pranzo e sorveglia i nipoti dalla finestra. 

Oggi ai nonni si chiede molto di più: sono una presenza jolly in una complessa organizzazione famigliare, fatta di routine con orari rigidissimi, vacanze, scioperi, visite mediche, attività extrascolastiche e altri impegni. 

Non solo semplici babysitter, i nonni sono un legame affettivo che resta tutta la vita, rivestono un ruolo importante che oggi più di ieri si ritrova a far fronte a nuovi modelli educativi, a famiglie allargate, nuove relazioni.

Essere nonni oggi non è facile e, come i genitori, anche i nonni sentono il bisogno di formarsi sulle grandi questioni legate all’infanzia e all’adolescenza, e di ridefinire il proprio ruolo, così flessibile e allo stesso tempo confinato.

Ne abbiamo parlato con Maria Re e Filippo Furioso, fondatori del gruppo Nonninsieme, attivo a Torino dal 2017, che promuove iniziative, momenti di confronto tra pari e con esperti, per diffondere la cultura della “nonnità”.

Fare cultura della nonnità

Se è consueto parlare di genitorialità, il termine nonnità non è quasi utilizzato, e neanche tutto ciò che riguarda il diventare o essere nonni. Eppure si tratta di membri della famiglia decisamente coinvolti, le cui sfide, bisogni, dubbi o perplessità dovrebbero essere considerate non secondarie. 

La prima novità messa sul tavolo dall’associazione Nonninsieme è proprio questa: iniziare a parlarne. 

“Maria e io ci conosciamo da 40 anni”, spiega Filippo. “Un giorno del settembre 2016 abbiamo deciso di provare a formare, con altri conoscenti anche loro diventati nonni, un piccolo gruppo di lettura sul tema della nonnità. 

Dai libri siamo passati ai film, ma dopo pochi incontri leggere e guardare non ci bastava. Volevamo che i nostri dubbi diventassero una porta aperta su ragionamenti più ampi da condividere in un gruppo di pari e anche attraverso incontri pubblici con esperti: non solo per confrontarci, ma anche per iniziare a creare una vera e propria cultura sul tema”.

Parte così il primo progetto di Nonninsieme: una serie di incontri in biblioteca per affrontare insieme a esperti e a un pubblico più ampio temi come il ruolo dei nonni nella famiglia, essere nonni nel XXI secolo, oppure argomenti più pratici e legati alla vita quotidiana come i giochi o la lettura”.

Il gruppo si ritrova ogni 15 giorni continuando a organizzare numerosi incontri su questioni attuali come la relazione con gli adolescenti o il rapporto con le tecnologie. Decine di nonni e nonne, ma anche genitori, hanno partecipato al “Salotto delle nonne e dei nonni”, pomeridiano, e agli Aperinonni, mattutino.

“Il nostro non è solo un gruppo di mutuo-aiuto”, spiega Maria “ma anche, e soprattutto, un gruppo di discussione. Per alcuni nuovi membri in realtà si è rivelato terapeutico, perché non cerchiamo solo di formarci su nuovi temi ma elaboriamo anche la relazione, a volte complicata, con i nipoti e soprattutto con i figli diventati a loro volta genitori. Ricordo con piacere una nonna del gruppo che disse ‘se vi avessi conosciuto prima avrei evitato tanti errori che mi hanno reso la vita un inferno’. Questo significa che i nonni hanno bisogno di un confronto tra pari e con esperti, perché, anche se sono stati genitori, si trovano da un giorno all’altro catapultati, e impreparati, in un ruolo tutto nuovo”.

Collaborare, accompagnare, imparare dai conflitti

Quando nascono i nipoti gli equilibri della famiglia cambiano inevitabilmente: i nuovi nonni si ritrovano per forza nella vita dei figli con cui non vivono ormai da anni. Il contatto è molto più assiduo e può capitare che nascano contrasti o incomprensioni sull’approccio educativo o pratico nella gestione dei neonati. Le tensioni sono la normalità eppure basterebbe un confronto costruttivo con i pari o con gli esperti per provare ad ammorbidire la relazione.

“Sicuramente dovremmo partire tutti da un punto irremovibile: i nonni non sostituiscono i genitori ma collaborano”, sostiene Maria. “Io dico sempre che, quando nasce un nipotino, bisogna entrare nella nuova famiglia in punta di piedi, consapevoli del fatto che tutto quello che si dice o che si fa ha degli effetti. Entrare in un’altra famiglia provoca inevitabilmente scombussolamenti a tutto il sistema.

La nonna o il nonno che inizia a dare consigli non richiesti in qualche modo può far credere al genitore di non essere in grado di cavarsela da solo. È frutto della mentalità affettiva dell’Europa meridionale, in cui si fa fatica a vedere i figli adulti. Questo atteggiamento, anche se adottato con buone intenzioni, può essere percepito come un messaggio di sfiducia e rischia anche di minare il rapporto”.  

L’importante è che ognuno si ritagli il proprio ruolo, rispettando i giusti confini, in armonia con la nuova famiglia e con la propria energia e disponibilità: “Ognuno vive la nonnità in maniera unica. Inizialmente, anche le presenze della nonna materna e paterna possono essere diverse, perché nella nostra cultura è più frequente, per ora, che sia la figura femminile a portarsi dietro le regole della gestione famigliare e dei bambini. Ma in una società in continuo mutamento anche questo sta cambiando e nei nostri incontri abbiamo conosciuto sempre tanti nonni ‘unici’”. 

Un paese fondato sui nonni

In passato si è parlato di reddito per i nonni, e nel periodo delle chiusure scolastiche a causa del Covid ai nonni era possibile erogare il bonus babysitter. A parte questo episodio occasionale, i nonni svolgono un importante lavoro non retribuito e permettono ai genitori di lavorare e mettere da parte qualche risparmio. Se ci confrontiamo con altri paesi europei, in Italia la famiglia media è molto supportata dai nonni. Questo può allentare la pressione verso la politica, che non investe i fondi necessari per sostenere le famiglie e aprire nuovi asili, perché tanto ci sono i nonni?

“Non credo sia questo il problema”, sostiene Maria. “La figura dei nonni in supporto della famiglia è parte della nostra cultura e non penso che questo influenzi più di tanto la politica. I neo genitori chiedono maggiori sostegni e servizi, ma lo chiedono anche i nonni.

D’altro canto, quando si parla di famiglia i nonni non vengono considerati. Perché? Abbiamo anche noi bisogno di supporto per affiancare i ragazzi nella crescita. Assumiamo un ruolo importante che il paese non riconosce e dà per scontato. Per questo motivo oggi parliamo di cultura della nonnità: i nonni non hanno solo un ruolo affettivo ma anche sociale”. 

Le sfide del futuro

Non solo collaboratori durante l’infanzia o supporto pratico alla famiglia: tanti nonni vorrebbero sentirsi utili per i nipoti nell’adolescenza ed essere un punto di riferimento sicuro. Impresa non facile, in una società che cambia alla velocità della luce.

Mattia Mascher, autore di “Guida galattica per nonne e nonni del Terzo Millennio”, consiglia ai nonni di partecipare almeno una volta con i propri nipoti a una manifestazione di Fridays for future, e sin da quando i bambini sono piccoli investire il proprio tempo regalando esperienze insieme e non giocattoli.

In questo modo affiancherebbero i nipoti in nuove sfide improntate alla sostenibilità ambientale, ma anche al ritorno del valore della collettività e dello stare insieme. Secondo Mascher, le sfide per il futuro in cui i nonni potrebbero affiancare i nipoti sono la fiducia nell’altro, la solidarietà e il rispetto verso la natura e le persone. 

“Da parte nostra ci piacerebbe evolvere lanciando un nuovo gruppo, Nonni e nonne per il futuro, in cui trattare anche di queste tematiche. Onestamente, però, non è facile coinvolgere le persone”, ammette Filippo. “Forse dovremmo ribaltare i punti di vista e pensare che pure i nonni possono imparare dai nipoti. Anche la nostra per certi versi è una generazione in difficoltà, in un mondo digitalizzato e globalizzato. E con i giovani dovremmo sostenerci a vicenda: possiamo insegnare loro molte cose e a nostra volta impararne tante da loro”. 

 

“L’alleanza tra giovani e vecchi potrebbe essere proprio rivolta
a costruire la dignità dell’età di mezzo” 
Gustavo Zagrebelsky

 

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