Il nuoto sincronizzato è uno sport che unisce molte discipline e competenze, fin da piccolissimi
Il nuoto sincronizzato è uno sport che ne unisce tanti. Prende le sue fondamenta dal nuoto e dalla pallanuoto, a cui si aggiunge la componente artistica della musica, della danza e della coreografia, sempre più acrobatica e vicina alle discipline circensi. A vedersi è un vero spettacolo, e sono tante le bambine e i bambini che decidono di praticarlo.
Ne abbiamo parlato con Annalisa Battaini, ex atleta sincro e allenatrice alla Robur et Fides di Varese.
Nuoto sincronizzato: uno sport completo e di squadra
“Il sincro è una disciplina completa che consente di sviluppare tantissime competenze fisiche e mentali – racconta Annalisa -. Bisogna avere confidenza con l’acqua, saper nuotare o essere disposti a imparare. Dalla pallanuoto il sincro ha preso la bicicletta, movimento fondamentale per gli spostamenti con la testa fuori dall’acqua e i movimenti coreografici delle braccia”.
Poi c’è la grazia della danza, il ritmo della musica e le coreografie che richiedono elasticità e precisione: competenze innate per alcuni, da acquisire per altri. “L’elemento acqua, la coordinazione dei movimenti con le compagne di squadra e con la musica rendono le nostre atlete speciali e multitasking”.
A differenza del nuoto, il sincro è uno sport di squadra, da quattro a otto componenti, e questo permette di sviluppare uno spirito collettivo e di spogliatoio molto divertente e formativo.
Costanza e pazienza
I benefici del nuoto sincronizzato sono numerosi, a livello fisico e psicologico. I bambini acquisiscono una buona padronanza dei movimenti e chiara consapevolezza del corpo. I movimenti distesi in acqua consentono uno sviluppo armonioso della muscolatura, oltre a benefici cardiocircolatori e respiratori.
Si allena la resistenza fisica, la coordinazione e la grazia nei movimenti. L’acqua e la musica aiutano a rilassarsi, e la relazione con la squadra migliora le capacità relazionali. “Il nuoto sincronizzato richiede tenacia e tanta pazienza.
La tecnica è fondamentale e le figure vengono ripetute molte volte. Gli esercizi liberi (i balletti) vengono imbastiti a ottobre e provati e riprovati a ogni allenamento fino a luglio, quando termina la stagione. Gli allenamenti variano in base al settore: per l’agonistico i piccoli si allenano tre o quattro volte la settimana per una o due ore. Per l’amatoriale l’impegno è minore, solitamente un paio di allenamenti a settimana”.
Perché e da quando iniziare il nuoto sincronizzato
“Da piccoli – continua l’allenatrice – si sceglie il nuoto sincronizzato quando si ha un amore per l’acqua e l’apnea, la musica e la danza. A tante e tanti piace il nuoto ma anche la ginnastica artistica: ecco allora il mix perfetto!
Per altri invece la scelta viene dopo tanti corsi di nuoto, cercando qualcosa di più stimolante per proseguire in acqua”. I corsi di sincro partono dai 5 anni per bambini che hanno già confidenza con l’acqua. “Buona parte della lezione è dedicata al nuoto per tutta la stagione, ma a chi si iscrive vengono comunque richieste abilità natatorie di base”.
Anche per i maschi
Fino a qualche anno fa il nuoto sincronizzato era totalmente al femminile; il maschile è una novità. “Quando gareggiavo io eravamo solo ragazze; è da quindici anni circa che si esibiscono e gareggiano anche i ragazzi”, ricorda Annalisa.
Oggi, come nel pattinaggio, esiste il doppio misto, categoria in cui l’Italia ha raggiunto ottimi risultati. “L’interesse dei bambini è grande e attualmente non esiste nessuna differenza tra maschi e femmine negli allenamenti e nelle gare, per cui i gruppi sono misti”.
Per tutti e tutte
Quando è sconsigliato il nuoto sincronizzato? “Mai, non lo sconsigliamo mai. Non ci sono controindicazioni, a meno che non ci siano patologie o problemi particolari.
Lo consiglio invece a chi ama l’acqua e vuole imparare tecniche per muoversi in questo elemento a ritmo di musica con altre e altri che diventeranno compagni di squadra e amici per la vita”.