Occhio agli occhi: mini-guida alla salute della vista dei bambini

da | 12 Set, 2024 | Lifestyle, Salute e Benessere

Prevenzione, controlli, attenzione: mini-guida alla salute della vista dei bambini, uno dei sensi più preziosi. Intervista con Enrica Ferrazzi e Maria Antonietta Stocchino

La vista è uno dei sensi più preziosi, ci connette al mondo e ci regala emozioni, mostrandoci la meraviglia dell’universo. Prenderci cura degli occhi dei nostri figli e delle nostre figlie, per tempo e con attenzione, aiuta a correggere eventuali disturbi e a prevenire problemi futuri. Ne abbiamo parlato con Maria Antonietta Stocchino, medico oculista, ed Enrica Ferrazzi, mamma professionista nell’ambito della comunicazione e fondatrice di un progetto dedicato alla salute degli occhi dei bambini. Insieme hanno scritto un libro prezioso e super informativo, “Gli occhi dei bambini. Guida alla salute visiva dei nostri figli”, Sonda Edizioni, consigliassimo per saperne di più e prendersi cura nel modo migliore degli occhi dei nostri bambini.

Prevenzione, controlli, attenzione

La sedentarietà, l’eccessivo uso di schermi, lo stare troppo in spazi chiusi, insomma, le vite che generalmente conduciamo, non fanno bene ai nostri corpi e ai nostri occhi.

Per proteggere la vista di tutta la famiglia, ma in particolare dei bambini, quali sono le cose che è bene sapere? “La prevenzione passa attraverso la conoscenza: è bene che le mamme e i papà sappiano quali sono le tappe dello sviluppo degli occhi, quali i campanelli di allarme, i controlli da effettuare e le piccole strategie da mettere in atto – risponde Maria Antonietta Stocchino -. Riconoscere precocemente un problema di tipo oculistico è fondamentale perché quando sono piccoli il sistema visivo è ancora molto “plastico”, ossia ben capace di reagire e svilupparsi in risposta a stimoli esterni e trattamenti. È sempre bene tenere presente che il sistema visivo dei bambini raggiunge la piena maturazione funzionale intorno ai 3 anni”.

Prima è meglio

L’attenzione di Enrica alla salute degli occhi viene dalla sua storia personale “Mia figlia doveva iniziare la scuola primaria, l’ho portata a un controllo per scrupolo – ci sembrava che vedesse normalmente e non ci era mai stato detto prima che sarebbe stato opportuno fare controlli precoci. Così è stato un vero choc scoprire che Elisa non vedeva da un occhio e male dall’altro. Soffriva di ambliopia, il cosiddetto ‘occhio pigro’, un problema di comunicazione tra occhi e cervello, che spegne la periferica che manda informazioni difettose – se non si interviene in tempo. Per me, per tutti noi, è stato un momento molto difficile, pieno di interrogativi e sensi di colpa.

Poi mi sono resa conto che il modo giusto per dare un senso a quello che avevamo passato era di dare un mio piccolo contributo e fare in modo che quello che era successo a noi non succedesse ad altri. È nato il Progetto Elisa (www.progettoelisa.it), pensato per accompagnare i genitori fin dalla gravidanza, sensibilizzare sul tema della prevenzione visiva in età pediatrica e anche sfatare alcune fake news che circolano sui social che non solo non hanno alcuna utilità ma a volte possono essere addirittura dannose. Anche il libro scritto insieme a Maria Antonietta è pensato per fare informazione in modo diretto, semplice e utile. Il messaggio è: la consapevolezza deriva dalla conoscenza”.

Quando fare i controlli

Quali sono le cose che è bene mamme e papà sappiano sulla salute degli occhi delle bambine e dei bambini? “La prima cosa è osservare con attenzione: se notiamo asimmetrie, un riflesso più opaco, una pupilla più dilatata, una palpebra abbassata non dobbiamo esitare e rivolgiamoci subito alla/al pediatra – risponde Maria Antonietta Stocchino-. Se non notiamo problemi, il momento giusto per fare un controllo sono i 3 anni. È invece opportuna una visita oculistica precoce, prima dei 3 anni, in caso di familiarità per patologie oculari come strabismo, ambliopia, retinopatie, miopia o ipermetropia.

Molti genitori pensano che se i bambini non sanno leggere o non sanno parlare bene non possono essere visitati, ma non esistono bimbi troppo piccoli per essere visitati e sono diverse le strategie che l’oculista può mettere in atto per controllare la vista dei più piccoli. In famiglia certi problemi della vista sono difficili da notare e i bambini non sanno segnalarlo, perché non possono da soli capire che ci sono dei problemi. Se dai controlli non emergono problemi, il secondo controllo raccomandato è quello prima dell’ingresso a scuola, utile per individuare e (possibilmente) correggere difetti di tipo retroattivo come miopia, astigmatismo e ipermetropia. Questo eviterà che il piccolo faccia fatica e seguire le lezioni, leggere dalla lavagna, fare i compiti a casa”.

All’aperto, tutti i giorni, in ogni stagione

Oltre a fare gli opportuni controlli oculisti, quali sono le strategie che i genitori possono mettere in atto per garantire la salute degli occhi dei figli? “Innanzitutto stare all’aperto tanto, in ogni stagione e con ogni tempo. Quando sono in casa devono staccare mentre fanno i compiti e, ovviamente, non troppi schermi, non troppo da vicino, non troppo a lungo. Ricordiamoci sempre che i bambini ci osservano, quindi diamo il buon esempio”.

Nella pratica che cosa si può fare? “Innanzitutto ricordarsi di defaticare gli occhi, tenendo a mente una certa igiene della tempistica. Se i bambini si divertono con un videogioco inserire un timer per scandire i tempi e fare le giuste interruzioni. Durante le pause si deve alzare lo sguardo e guardare lontano, preferibilmente fuori dalla finestra. In questo modo il sistema visivo si riadatta ad osservare sulle lunghe distanze, e la muscolatura oculare impegnata da vicino si rilassa. Quando leggono o fanno i compiti a casa  facciamo in modo che nella stanza ci sia un’adeguata illuminazione. No a schermi e no a letture al buio”.

E la televisione? “Solitamente è più lontana, quindi meno pericolosa dello schermo di un device, ma non troppo a lungo è sempre preferibile”

Queste regole valgono anche per gli adolescenti. “Ovviamente nel loro caso è preferibile una sensibilizzazione ai divieti. Anche loro possono beneficiare dall’utilizzo di un timer e dal prendersi pause che, tra l’altro, fanno bene anche alla postura”.

Allarme miopia

Studio, divertimento, interessi e vita sociale: la nostra vita gira sempre di più intorno agli schermi, e gli occhi ne soffrono. L’OMS ha lanciato un allarme: entro il 2050 la metà della popolazione mondiale sarà miope con parallelo un aumento delle forme più gravi.

In Cina, dove i tassi di miopia sono tra i più elevati al mondo, alcune scuole impongono agli allievi attività outdoor e pause all’aria aperta e si stanno iniziando a realizzare delle aule con soffitti in plastica semitrasparente per esporre gli studenti alla luce del sole anche quando sono a scuola. I raggi del sole infatti favoriscono la stimolazione di dopamina, un neurotrasmettitore che rilascia sostanze che prevengono l’allungamento dell’occhio, responsabile della miopia.

Cosa si può fare, in concreto, per prevenire la miopia in famiglia: “Il miglior modo per rilassare gli occhi è guardare lontano, alle lunghe distanze e stando all’aperto. Almeno un’ora al giorno all’aperto durante l’anno e molto di più d’estate. Quindi è buona cosa programmare, ogni giorno, attività sportive e all’aperto. Cose semplici, come andare a prendere il gelato a piedi o in bici invece che in macchina, giocare al parco e non in casa, sdraiarsi sul prato a guardare le nuvole. Insomma, meglio regalare dei pattini che un tablet!”.

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