L’11 novembre si festeggia il progetto Orto in condotta, un meraviglioso progetto di Slow Food dedicato ai bambini e alle loro scuole
“Per loro è un gioco, ma in realtà è un’importante palestra per la loro e nostra crescita”. Così una maestra sintetizza il progetto Orto in condotta di Slow Food, attivo dal 2004 in moltissime scuole d’Italia che entrano in contatto in una grande ideale festa che le unisce l’11 novembre in occasione della festa degli orti. Il giorno scelto coincide con la festa di San Martino, data tradizionalmente dedicata alla messa a riposo dei campi. Ma facciamo un passo indietro. Perché l’orto? E perché nelle scuole?
Socialità, piacevolezza, bellezza
Da anni Slow Food si occupa di orto, perché è aiuta a vivere al meglio lo scorrere del tempo e dare importanza alle stagioni, alla terra, facendo riscoprire sapori autentici. L’orto è socialità: pur essendo un lavoro autonomo, è frutto dello scambio di esperienze e aiuto reciproco. Ovunque si coltivi, l’orto è un meraviglioso pretesto per creare piacevolezza e bellezza. Che sempre più spesso è legata al concetto di diversità, di biodiversità. Un significato di bello che coincide con utile.
Nelle scuole, secondo il progetto di Slow Food, questi concetti vengono ampliati. Alla base c’è una comunità ampia, formata da studenti, insegnanti, genitori, nonni e produttori locali. Le giovani generazioni apprendono i saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente. Nell’orto socializzano, trovano soluzioni condivise, valorizzano il fare.
Fanno scienza, geometria, lingue straniere, imparano a essere ordinati e rispettosi dell’altro. Nell’orto stanno sullo stesso piano le scienze esatte e le tradizioni, la manualità e la concettualizzazione. I bambini imparano i cicli di vita delle verdure e spesso li insegnano ai genitori. Vedendole crescere imparano ad amarle e consumarle con gusto e passione.
Basta un piccolo angolo di terreno
Negli istituti scolastici, spesso, ci sono piccoli angoli di terreno abbandonati e i comuni hanno appezzamenti non utilizzati: ecco un possibile Orto in condotta. Si inizia con percorsi formativi per gli insegnanti, attività di educazione alimentare e del gusto e di educazione ambientale per gli studenti e seminari per genitori e nonni ortolani.
L’autunno è periodo di riposo per la terra, ma l’attività degli orti non si ferma, il lavoro manuale e quello di progettazione si intrecciano più che mai per essere pronti in primavera: la selezione delle sementi, la scelta degli ortaggi, l’organizzazione, la cura degli attrezzi, e per chi si appresta per la prima volta a questa esperienza la scelta del terreno.
L’orto che verrà
Per questo la festa dell’Orto in condotta di San Martino è un modo per iniziare a pensare all’orto che verrà e per, chi ha già fatto questa esperienza, per sentirsi parte di una grande rete. Il tema dell’anno scolastico 2022-23 è il legame tra suolo e cibo per sensibilizzare e responsabilizzare alunni, insegnanti e famiglie sulla necessità di tutelare un bene finito e indispensabile come il suolo. Tutela che ci deve vedere protagonisti a partire dalle scelte alimentari.
Le scuole che partecipano al progetto riceveranno un kit composto da attività didattiche e per la coltivazione dell’orto, distinte per fasce di età (3-5 anni, 6-9 anni, 10-13 anni). E tutte le scuole potranno accedere, dall’11 novembre, a una webapp per approfondire le conoscenze sul suolo e sulla filiera avicola attraverso quiz e giochi di abilità.
Per maggiori informazioni scrivere a educazione@slowfood.it. Invitiamo le scuole a fare parte di questa bellissima rete che, a oggi, coinvolge oltre 500 plessi scolastici. Di dare la possibilità ai bambini di giocare con la terra, di vederne i frutti, di condividere esperienze con genitori e nonni. Un’esperienza bellissima, appassionante e dal grande valore educativo.
Di Valter Musso