Papà in sala parto

da | 13 Mar, 2023 | Lifestyle

Un corpo su cui atterrare, ma anche promotori di una gravidanza serena, di una buona nascita e un post- parto in sintonia: qual è il ruolo e di che cosa hanno bisogno i papà nei primi tempi di una famiglia che si forma? 

Presenti, partecipi, attivi, utili: sono sempre più così i papà di oggi nel periodo emozionante e fondamentale nel momento del parto e intorno alla nascita di un bambino o una bambina. Ma come possono svolgere al meglio il loro ruolo così importante?  “Innanzitutto, hanno bisogno di tempo, di acquisire competenze e consapevolezze, hanno bisogno di uno spazio dove capire il loro ruolo – dice Arianna Ciucci -. Non possiamo catapultarli in un evento intenso come il parto senza averli preparati e coinvolti sin da prima. La loro presenza e il loro interesse devono essere coltivati fin dai mesi della gravidanza”.

Ne abbiamo parlato con Arianna Ciucci, ostetrica che lavora presso l’Associazione GEPO (Gruppo Educazione Pediatrica Ostetrica) a Milano

Sviluppare una relazione corporea ed emotiva

Spesso la gravidanza, la nascita, il post-parto vengono considerate come tre fasi distinte e ben delimitate. “Invece si tratta di un continuum. Ci si prepara in anticipo e si crea un ambiente sereno, per accogliere al meglio i propri bimbi: la nascita la si costruisce insieme. Il rapporto del padre con il nascituro passa dalla mente, non è immediato e corporeo come per la mamma. Bisogna quindi lavorare in gravidanza per sviluppare una sensibilità emotiva, una relazione corporea con il bebè.

Questo si fa attraverso i corsi di accompagnamento alla nascita a cui ci si presenta insieme, partecipando a visite ed ecografie. Ma anche attraverso gesti semplici ma fondamentali come mettere le mani sulla pancia della compagna e ascoltare insieme movimenti e reazioni del bimbo, spostando così la relazione su un piano fisico. Tutto ciò aiuterà il papà a essere più pronto ad accogliere il figlio o la figlia e ad avere degli strumenti in più nel dopo-parto: la relazione con questo bimbo può iniziare già in gravidanza”.

Promotori di una buona nascita

Di cosa hanno bisogno i bambini quando vengono al mondo? Semplicemente di questo: un corpo sicuro su cui atterrare. “Bisogna lavorare fin dalla gravidanza perché anche i papà possano essere un corpo che accoglie e sappiano dare ai bebè contatto, contenimento, accoglimento. Nel mio lavoro, ricordo sempre ai futuri genitori che si nasce solo una volta: se la nascita funziona, anche la relazione dopo è avviata nel migliore dei modi”. 

Uno degli strumenti che le coppie hanno per un parto sereno è definire il loro Piano del parto: in cui esplicitano come si augurano che il parto avvenga e lo comunicano al luogo in cui avverrà. “Specificare i desideri e le modalità serve a chiarire anche il tipo di sostegno che il padre può offrire. In sala parto il papà non è spettatore ma promotore di una buona nascita insieme alla compagna e al bebè. Sarà lui a dare voce alle aspettative della coppia rispetto a quel momento.

Durante il parto il suo ruolo principale è quello del razionale, in modo che la donna possa essere corpo, possa abbandonarsi. Sono i papà che conoscono al meglio le compagne e sanno quali canali attivare perché la donna si apra, si abbandoni, creando attorno a lei un ambiente in cui si sente sicura e protetta.

Il papà è in questo senso il principale intermediario in sala parto, che protegge, rassicura, crea uno spazio sicuro. Il suo sostegno alla compagna passa soprattutto attraverso il corpo ed è fatto di massaggi, respiri, corpi che contengono e sostengono, mani che sfiorano gentilmente, sguardi che si incrociano, silenzi, calore… miscela fondamentale per permettere il fluire degli ormoni necessari alla nascita.”.

Un lavoro di squadra

Nel periodo del dopo parto la squadra va avanti insieme, in sintonia. “Un buon corso preparto non è incentrato solo sul momento della nascita, ma anche sul dopo, sul primo mese di vita del bebè, in particolare, che è il momento più delicato. Settimane bellissime e intense, di grandi emozioni e stravolgimenti: entrambi i genitori si possono mettere in gioco nell’accudimento, il bimbo ha bisogno della presenza di entrambi!

In particolare, il papà può sostenere la partner nell’allattamento, creando magari un angolo tranquillo in casa, con un cuscino morbido, un bicchiere d’acqua, una rivista da sfogliare. Si lavora in squadra, anche rispetto alla rete di amici e famiglia – la rete di sostegno allargata è importante, il padre deve sorvegliare che la rete sia di effettivo sostegno, che non alimenti dubbi, perché questo è un periodo delicato, di acquisizione di consapevolezze”.

Tutti questi passaggi hanno uno scopo: favorire un buon adattamento che è base di salute per l’intera vita. E, si sa, che il buon adattamento passa da una buona relazione tre bebè e genitori. “E allora diamo spazio a questi papà che stanno sviluppando sensibilità ed attenzioni, diamo spazio al loro bisogno di riconoscimento, alla loro competenza, alla loro voglia di amare!”.

GEPo Milano

 

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